Le attività progettuali, avviate nel 2016 e che avranno fine nel 2022, supportano il Comitato Tecnico Aree Interne e i Comuni partecipanti alla Strategia Nazionale per le Aree Interne nel consolidamento dei sistemi di gestione integrata dei servizi pubblici locali comunali, pre requisito fondamentale per l’ammissibilità alla SNAI.
La SNAI – Strategia Nazionale per le Aree Interne – vuole affrontare, attraverso l’adozione di un approccio integrato orientato alla promozione e allo sviluppo locale (primi su tutti i servizi di cittadinanza come scuola, sanità, mobilità), le sfide demografiche che caratterizzano le aree interne e i piccoli Comuni, sostenendoli nella competitività territoriale e rendendoli luogo di attrazione ed elezione.
Infatti, buona parte del territorio italiano (circa il 60%), è contraddistinta dalla presenza di piccoli Comuni lontani dai servizi essenziali – quali scuola, sanità e mobilità – e la marginalizzazione di tali aree può assumere rilevanza “nazionale”, proprio perché lo sviluppo dell’intero Paese dipende anche da queste zone.
Mettendo al centro le amministrazioni comunali, che in questo contesto vanno a ricoprire il ruolo di vere e proprie coalizioni intercomunali permanenti, ha individuato 72 aree interne – con 1.060 Comuni e quasi 2 milioni di abitanti, pari a circa il 3% della popolazione nazionale – che ricadono in ambiti territoriali omogenei e sono distribuite su tutto il territorio nazionale.
Il progetto del Dipartimento della Funzione Pubblica realizza una costante attività di accompagnamento e supporto – diretta e on site – delle 72 aree interne. Sostiene, infatti, i Comuni nel riorganizzare la governance locale per una migliore attuazione degli interventi strategici e una più efficace azione amministrativa, in linea con le caratteristiche territoriali e i loro specifici fabbisogni, individuando 7 tipologie associative adottate (dalla convenzione tra Comuni a quella tra Unioni, fino alle Comunità montane).
Sono 71 le aree che hanno assolto al prerequisito associativo in coerenza con la strategia di sviluppo dell’area elaborata, mentre solo 1 è oggi in fase di formalizzazione.
Da aprile 2020 è stata avviata un’attività di monitoraggio per osservare l’evoluzione dei sistemi intercomunali avviati con la SNAI e analizzare i modelli organizzativi che le aree hanno disegnato per la sua attuazione.
L’obiettivo è far emergere eventuali criticità e ostacoli per correggere il tiro, ma anche individuare buone pratiche a cui guardare nella nuova stagione della Strategia nazionale per le aree interne e nella grande partita del PNRR.
Il mese di dicembre 2021, poi, segna il termine ultimo per la sottoscrizione degli accordi di programma quadro (APQ) da parte dei Comuni associati di ogni Area Interna, per avviare la realizzazione delle azioni individuate nella precedente fase di co-progettazione: a seguito della firma di ciascun APQ, è possibile l’accesso ai finanziamenti. Ad oggi su 72 aree, sono stati siglati 68 accordi e i restanti 4 sono già in una fase di condivisione preliminare.
Negli anni, sono state condotte attività laboratoriali pratiche – come il Laboratorio Coworking SNAI tenutosi nel 2018, un’iniziativa interattiva per la cooperazione interistituzionale nell’Area Interna Basso Pesarese – Anconetano, o quella che ha avuto luogo nell’area dell’Appennino emiliano, con l’obiettivo di coinvolgere maggiormente i dipendenti pubblici nella costruzione del sistema intercomunale, agevolandoli, inoltre, a immaginare lo scenario futuro frutto dei Fondi della Programmazione 2021-2027.
Nel 2022, sono in programma anche laboratori creati su misura per supportare le specifiche esigenze di determinate aree.
Per amplificare la portata del progetto, vengono realizzate attività di Diffusione e Comunicazione attraverso diversi canali dedicati:
- Territori in rete è il sito tematico che offre una fotografia dello stato dell’arte delle attività del progetto e della Snai di cui è parte integrante con 500 articoli pubblicati;
- Profili Twitter e Facebook
- Attività di ufficio stampa che ha generato numerose uscite sulla stampa nazionale;
- 13 seminari ad hoc;
- Partecipazione a eventi (come l’ultima Assemblea annuale Anci o il Forum PA);
- Pubblicazione di volumi ad hoc come “L’associazionismo intercomunale nelle aree interne” nel 2019 e report di approfondimento: “Associazionismo e Attuazione – I comuni alla prova della realizzazione della Strategia nazionale per le aree interne è il monitoraggio che ha coinvolto 12 Aree interne selezionate tra quelle che per prime hanno elaborato la strategia e sottoscritto l’Accordo di programma quadro (prima area prototipo), restituendo un quadro sul ruolo che ha avuto la spinta all’associazionismo nel rafforzare le capacità dei Comuni in questo contesto.
In ogni Regione, è stata definita una prima area prototipo per l’implementazione e lo svolgimento del piano i cui ritmi e obiettivi sono stati decisi dal Comitato Tecnico, a cui hanno fatto seguito una seconda e una terza: partendo delle informazioni rese disponibili dalle aree che sono già in fase attuativa, il progetto è oggi in grado di offrire un set di indicatori utili al Dipartimento per le Politiche di Coesione per la selezione di nuove Aree interne da coinvolgere, grazie ai fondi della Legge di stabilità e della Programmazione 2021-2027.
Guardando al futuro, in generale la diffusione dei risultati raggiunti dalla Strategia a livello locale e nazionale favorirà infine la valorizzazione delle buone pratiche, individuate in materia di associazionismo, in ottica di riuso e ottimizzazione delle risorse da parte di altre aree, ma anche da parte di altre amministrazioni che dovranno attuare interventi di gestione associata di servizi, potenziando le capacità di governance locale.
A oggi l’avanzamento di spesa del progetto Aree Interne, secondo la rilevazione bimestrale del Dipartimento Funzione Pubblica, corrisponde al 77% e si arriva all’87% se si considera anche l’importo impegnato.
Per maggiori info sul progetto, guarda questo video
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