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Lavoro agile nella PA: Relazione della Commissione tecnica

04 Novembre 2022

Lavoro agile nella PA: Relazione della Commissione tecnica

È stata pubblicata il 19 ottobre dal Dipartimento per la funzione pubblica la Relazione della Commissione tecnica sul lavoro agile nella PA sullo stato di avanzamento delle attività nel quadrimestre aprile-luglio 2022.

La Commissione tecnica, composta da 14 esperti, è stata istituita nel marzo 2022 per definire le modalità di attuazione del lavoro agile nelle amministrazioni pubbliche durante la fase post emergenziale e nell’ambito del più ampio Piano strategico “Riformare la PA. Persone qualificate per qualificare il Paese”.

La Commissione si è, dunque, focalizzata sulla formulazione di  indicazioni tecniche e metodologie per le attività dell’Osservatorio nazionale sul lavoro agile nelle amministrazioni pubbliche nel nuovo quadro organizzativo.

Alla luce del nuovo quadro normativo di riferimento – dall’accelerazione dell’utilizzo della modalità agile per i dipendenti della PA alle condizionalità che sono state introdotte nell’ottobre 2021 con il decreto che indica le modalità di rientro in presenza per i dipendenti pubblici – la Commissione è stata impegnata nel monitoraggio empirico del lavoro agile nelle pubbliche amministrazioni.

In particolare, il lavoro si è concentrato, in sinergia con quello svolto da  ISTAT e in collaborazione con Formez, nella ridefinizione del questionario volto a rilevare i dati quantitativi e qualitativi riguardanti il  fenomeno e, al tempo stesso, nel riconoscimento dei parametri di campionamento delle amministrazioni pubbliche coinvolte, che sono state suddivise per tipologia e dimensione.

A partire dalla direttiva della Funzione pubblica n. 3/2017, la Commissione si è dedicata alla definizione del quadro normativo e istituzionale di riferimento e ha stabilito la necessità di:

  • Sperimentare modalità di prestazioni lavorative telematiche
  • Assicurare, entro tre anni, ad almeno il 10 % dei dipendenti pubblici di usufruire attivamente dei dispositivi di lavoro agile

L’inaspettata emergenza sanitaria, tuttavia, ha richiesto un’attivazione repentina del percorso operativo determinato con la Direttiva e ha reso, di fatto, impossibile l’implementazione delle varie fasi preliminari delineate in origine.

La descrizione della normativa di riferimento è proseguita nel mese di marzo 2021 con l’approvazione del Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale, in cui è sostenuta una riorganizzazione delle modalità di smart working per il settore pubblico che incentivasse l’adozione di un modello più snello in termini burocratici e calibrato rispetto ai tipi di servizio.

A seguire, lo studio sull’approvazione delle Linee Guida sul lavoro agile nelle amministrazioni pubbliche del 2021 ha segnato il superamento della fase emergenziale, implicando la piena adozione dei Piani integrati di attività e organizzazione.

Percentuale di lavoratori che hanno lavorato da casa nel 2020 e variazione rispetto al 2019 

Istituzioni pubbliche per tipo di dotazioni tecnologiche fornite e ripartizione territoriale. (Valori percentuali. Anno 2020)

Grazie al lavoro di rilevazione che è stato svolto con il supporto di ISTAT, la Commissione ha prodotto un’analisi quantitativa sulla misurazione della produttività e sul buon funzionamento degli enti pubblici che  hanno fatto ricorso al lavoro agile, nonché sulla soddisfazione degli utenti-dipendenti durante il periodo pandemico e in regime di smart working.

In particolare, è stato dimostrato che si è passati da un 3,6 % di amministrazioni che avevano sperimentato il lavoro agile in fase pre-pandemica ad oltre il 60 % di lavoratori pubblici impegnati nella modalità agile dal marzo 2020.

Per consultare la Relazione della Commissione tecnica dell’Osservatorio sul lavoro agile, cliccare qui.