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Programmazione 2021-2027

Questa sezione è dedicata al ciclo di Programmazione 2021-2027 della politica di coesione europea che, in sinergia con le politiche nazionali degli Stati Membri, ha l’obiettivo di sostenere gli investimenti, la creazione di posti di lavoro e la crescita, contribuendo a ridurre le disparità economiche, sociali e territoriali delle regioni dell’UE.

Nell’ambito del Quadro Finanziario pluriennale 2021-2027, che finanzia le politiche di coesione europee, l’Italia può contare su un totale di circa 75 miliardi di euro di Fondi strutturali e di investimento, tra risorse comunitarie e cofinanziamento nazionale.

In particolare, le risorse in arrivo dall’Europa sono pari a 43,127 miliardi di euro, comprensive di quelle destinate al Fondo per la Transizione Giusta (Just Transition Fund – JTF) e alla Cooperazione Territoriale Europea (CTE).

La dotazione finanziaria a diposizione è stata ripartita a livello territoriale in base alla denominazione statistica europea c.d. NUTS (Unità territoriale statistica), che classifica le regioni e le aree italiane e assegna le relative risorse (al netto del Fondo CTE) come segue:

  • Regioni meno sviluppate: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia (46,575 miliardi di euro)
  • Regioni in transizione: Abruzzo, Marche, Umbria (3,612 miliardi di euro)
  • Regioni più sviluppate: Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, P.A. Bolzano, P.A. Trento, Piemonte, Toscana, Val d’Aosta e Veneto (23,882 miliardi di euro)
     

IL PACCHETTO REGOLAMENTARE 2021-2027 DEL NUOVO PERIODO DI PROGRAMMAZIONE DEI FONDI EUROPEI

 

Il 1° luglio 2021 sono entrati in vigore i nuovi Regolamenti per la programmazione 2021 – 2027.
Sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea L231 del 30 giugno 2021.

I regolamenti disciplinano i fondi strutturali e d’investimento, per un valore pari a oltre 373 miliardi di Euro (a prezzi correnti) corrispondente a quasi un terzo del bilancio a lungo termine dell’Unione Europea.

La politica di coesione rappresenta l’espressione più concreta della solidarietà tra gli stati dell’UE dal momento che la maggior parte delle risorse è destinata ai paesi e alle regioni meno sviluppati al fine di promuoverne la coesione sociale, economica e territoriale.

Per quanto riguarda gli ambiti d’intervento il pacchetto legislativo UE per il corrente periodo di programmazione raccoglie le sfide poste dalle transizioni verde e digitale che, attraverso la semplificazione delle norme e l’innovazione, dovrebbero portare l’Europa verso:

  • un’economia più sostenibile
  • un miglioramento della connettività con le reti di trasporto e digitali strategiche
  • una maggiore attenzione all’inclusione sociale.

Il pacchetto legislativo comprende i seguenti regolamenti:

  • regolamento sulle disposizioni comuni in materia di fondi a gestione concorrente;
  • regolamento sul Fondo europeo di sviluppo regionale e il Fondo di coesione (FESR/FC);
  • regolamento sul Fondo sociale europeo Plus (FSE+);
  • regolamento Interreg recante disposizioni specifiche per l’obiettivo “Cooperazione territoriale europea” sostenuto dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dagli strumenti di finanziamento esterno.
  • regolamento che istituisce il Fondo per una transizione giusta (Just Transition Fund – JFT)

Il nuovo regolamento sulle disposizioni comuni fornisce un quadro giuridico comune per otto fondi a gestione concorrente:

  1. il Fondo europeo di sviluppo regionale,
  2. il Fondo di coesione,
  3. il Fondo sociale europeo Plus,
  4. il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura
  5. il Fondo per una transizione giusta,
  6. Fondo Asilo, migrazione e integrazione,
  7. Strumento per la gestione delle frontiere e i visti
  8. Fondo per la Sicurezza interna.

Le risorse destinate alla politica di coesione per il periodo 2021-2027 sono così suddivise tra i vari fondi:

  • 226 miliardi di euro sono destinati al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), che si occupa di sviluppo urbano sostenibile, sostegno alla competitività e alla creazione di posti di lavoro nelle piccole e medie imprese.
  • I 48 miliardi di euro del Fondo di coesione sono per gli Stati membri il cui RNL pro capite è inferiore al 90% della media dell’UE, per sostenere le reti transeuropee dei trasporti e progetti nel settore dell’energia e dei trasporti che portino benefici all’ambiente
  • Al Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) sono destinati 99,3 miliardi di EUR (a prezzi correnti) a sostegno della creazione di posti di lavoro, dell’istruzione, della formazione e dell’inclusione sociale. ​
  • Il Fondo per una transizione giusta (Just Transition Fund – JFT) ha un valore di 19,2 miliardi di euro (a prezzi correnti)
  • L’obiettivo “Cooperazione territoriale europea (CTE) – (Interreg) è sostenuto dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dagli strumenti di finanziamento esterno. Con una dotazione di 9,1 miliardi di euro, Interreg interviene nella cooperazione territoriale in Europa nell’ambito delle sue diverse componenti (transfrontaliera, transnazionale e interregionale).

Quadro Finanziario Pluriennale 2021 – 2027

Pacchetto Nuovi Regolamenti Programmazione 2021 – 2027

A luglio 2022, con la Decisione di Esecuzione della Commissione C(2022) 4787, è stato approvato l’Accordo di Partenariato per la politica di coesione 2021-2027 tra la Commissione europea e l’Italia che  si concentra sui cinque Obiettivi strategici di policy, individuati per il nostro Paese dal Regolamento UE sulle disposizioni comuni ai Fondi per le politiche di coesione:

  1. Un’Europa più competitiva e intelligente

La strategia e le risorse mobilitate incideranno sui maggiori fattori di competitività dei sistemi produttivi italiani – la propensione alla ricerca industriale, la digitalizzazione, le competenze – e, per effetto di questi fattori, su produttività e capacità di innovare delle imprese.

  1. Un’Europa resiliente, più verde e a basse emissioni di carbonio

Le iniziative interverranno sugli effetti negativi dei cambiamenti climatici, la tenuta del territorio, la disponibilità e qualità delle risorse idriche, la qualità dell’aria, la salvaguardia della biodiversità, la difesa del paesaggio e la gestione dei rifiuti. Tra gli obiettivi da perseguire, assume particolare rilievo l’efficienza energetica secondo il principio “energy efficiency first” cui concorreranno tutti i programmi regionali e alcune linee nazionali a rafforzamento dell’intensità di intervento nelle regioni meno sviluppate.

  1. Un’Europa più connessa attraverso il rafforzamento della mobilità

L’Obiettivo punta sul potenziamento della capacità di trasporto di persone e merci su percorsi di medio e lungo raggio lungo i corridoi TEN-T e sui bacini e di accesso ai nodi logistici, portuali e urbani per colmare i divari che separano le dotazioni infrastrutturali dell’Italia rispetto ai principali partner dell’UE e del Paese.

  1. Un’Europa più sociale e inclusiva

Le azioni finanziate interverranno per rafforzare e innovare la filiera dei servizi, perseguendo dei livelli omogenei delle prestazioni tra le differenti aree del Paese in termini di servizi sociali, di istruzione della salute e di politiche attive per il lavoro e la formazione. La novità, inoltre, riguarda la definizione di un Programma Nazionale che interverrà nell’ambito del long-term care, con l’obiettivo di rafforzare la rete territoriale e ridurre le diseguaglianze nell’accesso ai servizi per la salute.

  1. Un’Europa più vicina ai cittadini

L’Obiettivo sostiene soluzioni di sviluppo che, strettamente legate ai bisogni di attori e partenariati, sono espressi nelle Strategie territoriali locali, il che comporta che i contenuti sono articolati in base alla dimensione territoriale di riferimento.

Gli orientamenti strategici e le priorità di investimento definiti dall’Italia nell’Accordo di partenariato per il settennio 2021-2027, che impegnano un totale di 75,315 miliardi di euro, sono la transizione verde (Green Deal) e l’attenzione ai territori e ai soggetti più fragili (Social Pillar), coerentemente con l’Adesione all’Agenda ONU 2030 e con la Strategia Nazionale per lo sviluppo sostenibile.

Tali priorità saranno raggiunte attraverso il finanziamento di Programmi Nazionali e Regionali, nonché di Piani territoriali:

  • 48 Programmi con risorse FESR e FSE +, vale a dire 10 Programmi nazionali e 38 Programmi regionali (di cui quattro plurifondo) che rispondono all’Obiettivo 1 “Crescita e Occupazione” e a cui sono state assegnate oltre il 90% delle risorse a disposizione (71,588 miliardi di euro), di cui due terzi destinati ai Programmi regionali
  • 19 Programmi della Cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale, che sono stati finanziati con il Fondo CTE e hanno a disposizione il 2% della dotazione complessiva per azioni interregionali
  • 2 Piani territoriali, coincidenti con le aree individuate nel Sulcis Iglesiente in Sardegna e Taranto in Puglia e finanziati con il nuovo “Fondo per la Transizione Giusta” (Just Transition Fund – JST)
  • 1 Programma Nazionale Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura (FEAMPA)

L’elenco completo dei Programmi è disponibile sul portale unico OpenCoesione.

L’Accordo di Partenariato affronta anche il rafforzamento della capacità amministrativa come opportunità di rilancio della Pubblica Amministrazione. E’ previsto, infatti, un Programma Nazionale “Capacità per la Coesione” che inciderà:

  1. sull’organizzazione delle strutture, rafforzando in maniera strutturale e permanente la capacità delle Autorità di coordinamento dei Fondi, delle Autorità di gestione, degli Organismi intermedi e dei beneficiari pubblici di svolgere efficacemente il loro ruolo e, d’altro canto, intervenendo in maniera mirata sui beneficiari pubblici nelle aree più fragili attraverso azioni di supporto e affiancamento;
  2. sulla disponibilità e sulle capacità delle risorse umane impegnate nell’intero ciclo degli investimenti finanziati;
  3. sulle procedure e sugli strumenti necessari per rendere più efficace la gestione degli interventi, promuovendo modalità tipizzate e comuni nelle pratiche dei fondi SIE, massimizzando le opportunità di semplificazione previste dai regolamenti – quali, ad esempio, opzioni di costo semplificato – e incoraggiando pratiche collaborative che garantiscano uniformità di interpretazione tra gestione e controllo nel rispetto delle diverse funzioni delle Autorità coinvolte nei programmi.

Tutti gli interventi previsti dall’Accordo saranno pianificati in stretto coordinamento con il PNRR e con gli investimenti nazionali finanziati dal Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) e dai Programmi Operativi Complementari (POC), nonché nel rispetto del principio “Do No Significant Harm” (DNSH).

Per ulteriori informazioni, consulta l’Accordo di Partenariato.

È possibile accedere al Decisione di Esecuzione della Commissione C(2022)4787.