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Le sfide dei territori per la ripartenza con il progetto ITALIAE

ITALIAE

Nella cornice di Forum PA 2021, il 23 giugno si è tenuto il talk organizzato da ITALIAE dal titolo “Le sfide dei territori per la ripartenza”.

L’intento dell’appuntamento di ITALIAE è stato quello di accostare le diverse visioni dei territori, integrandole con pareri tecnici forniti da esperti del settore e le prospettive istituzionali espresse da rappresentanti del Dipartimento per gli Affari Regionali e per le Autonomie.

Il Progetto, finanziato nell’ambito del PON Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020, lavora su questi temi dal 2017 e negli anni ha cercato di approfondire queste esperienze per comprendere se scelte e processi, innescatesi in modalità bottom-up, presentassero tratti di replicabilità in altri territori, così da rivelarsi un passaggio propedeutico ad una più ampia strategia di sviluppo resiliente.

Il talk, moderato dal dott. Francesco Minchillo, Esperto Progetto ITALIAE Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie, ha visto la partecipazione di vari interlocutori istituzionali, tra sindaci ed esponenti delle Unioni territoriali.

Tre sono stati i temi oggetto dei lavori:

  1. La comunità resiliente e il ruolo delle aree rurali e montane del Paese per la ripartenza
  2. Adeguamento delle infrastrutture necessarie per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e la valorizzazione del dato pubblico
  3. Reskilling dei lavoratori, valorizzazione e acquisizione di nuove competenze nel settore pubblico

L’emergenza Covid e la conseguente crisi economica e sociale hanno posto i territori di fronte alla sfida della resilienza, pilastro del PNRR che rappresenta lo strumento attuativo con cui utilizzare le risorse del Next Generation UE.

La pandemia ha rappresentato uno stress test non solo per le istituzioni e le economie della società contemporanea, ma anche e soprattutto per la governance territoriale.

Oggi il tessuto amministrativo, principalmente composto da Comuni di dimensioni piccole e caratterizzato da una frammentazione delle funzioni e dei ruoli, può ripensarsi, promuovendo nuove strategie di sviluppo incentrate sui valori della condivisione e della sostenibilità.

Si tratta, in realtà, di una strada già intrapresa da alcuni territori ben prima dell’esplosione dell’emergenza sanitaria, sia per ragioni di efficientamento dell’offerta prestazionale, sia per fronteggiare oggettive situazioni di limitatezza di mezzi a disposizione. 

I relatori intervenuti hanno convenuto riguardo alla necessità di elaborare una strategia ben definita, per evitare che i territori promuovano modelli focalizzati su singoli aspetti tematici, piuttosto che su una visione organica di sviluppo sostenibile che dovrebbe coinvolgere più ambiti da quello ambientale a quello socio-economico.

La pandemia ha reso evidente quanto questa impostazione debba essere attuale e prioritaria, quanto gli interventi debbano essere trasversali e, soprattutto, quanto una visione strategica debba tradursi in programmi di implementazione il più possibile partecipati.

Inoltre, le analisi dei fabbisogni e degli asset condotte fino ad ora nell’ambito del Progetto, hanno fatto emergere come le criticità si pongano a livello organizzativo e tecnologico, molto prima che nella scelta delle soluzioni tecnologiche per l’erogazione di servizi ai cittadini. 
Pertanto, in questo quadro, risulta di grande rilievo il valore dei dati raccolti ed elaborati a livello nell’ottica di interpretarli e condividerli.

Durante il talk, inoltre, si è inoltre riflettuto sulle complesse sfide di cambiamento e trasformazione contenute nel PNRR che richiedono una Pubblica Amministrazione capace di guidare l’ambizioso processo di sviluppo del Paese. 

Questa rappresentazione contempla l’esigenza di un contingente di risorse umane adeguato agli obiettivi di crescita e miglioramento della qualità dell’azione pubblica a livello centrale e locale.