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Competenze digitali per la PA e Syllabus: 2.000 le amministrazioni a oggi registrate

Competenze digitali

Ri-formare la PA. Persone qualificate per qualificare il Paese” è il Piano strategico per la valorizzazione e lo sviluppo delle competenze dei dipendenti della pubblica amministrazione, una delle sfide derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, presentato a Gennaio dal Dipartimento della funzione pubblica e rivolto a 3,2 milioni di dipendenti pubblici.

Si Inserisce in questo contesto il progetto del DFP, a valere sul Pon Governance 2014-2020, Competenze Digitali, che intende rafforzare in particolare le competenze digitali di base dei dipendenti pubblici e diffondere una visione comune sui temi della cittadinanza digitale, dell’eGovernment e dell’Open Government, con programmi formativi specifici sulle competenze digitali, in collaborazione con partner pubblici e privati, nazionali e internazionali.

Sono 2.000 le amministrazioni pubbliche che hanno aderito alla prima fase del progetto, con il compito di individuare e promuovere gli interventi formativi tra i propri dipendenti: a oggi le PA aderenti hanno manifestato la volontà di coinvolgere per queste attività quasi il 50% dei propri dipendenti, segnalandone 325.345 su un totale di 703.090.

Attraverso il Syllabus “Competenze digitali per la PA” – il documento che descrive l’insieme minimo delle conoscenze che ogni dipendente pubblico, non specialista IT, dovrebbe possedere per partecipare attivamente alla trasformazione digitale della pubblica amministrazione – i dipendenti individuati dalle amministrazioni nella prima fase, possono accedere al test di autovalutazione delle competenze digitali.

Sulla base degli esiti  del test, la piattaforma suggerirà il percorso più adatto a colmare in maniera mirata eventuali gap di conoscenze, relativamente alle 5 aree descritte nel Syllabus: dati, informazioni e documenti informatici, comunicazione e condivisione, sicurezza, servizi on-line, trasformazione digitale.

Alcune delle Amministrazioni che hanno aderito sono: Roma Capitale, Comune di Milano, 15 Regioni e Province, 8 città metropolitane, 19 Camere di commercio, l’Agenzia delle entrate, il Consiglio Nazionale delle ricerche, 65 tra aziende e strutture ospedaliere – sanitarie.