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Misurazione del rischio di corruzione a livello territoriale e promozione della trasparenza

Nel corso del 2019 l’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) ha profuso il suo impegno nell’esperienza Misurazione del rischio di corruzione a livello territoriale e promozione della trasparenza dal Programma Operativo Nazionale Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020. La finalità principale dell’esperienza è offrire al sistema pubblico indicatori adeguati per misurare i fenomeni corruttivi a livello territoriale. L’esperienza, inoltre, mira a sostenere la prevenzione e il contrasto all’illegalità e promuovere la trasparenza nell’azione della PA contribuendo a produrre cambiamenti significativi nel contesto di riferimento; come ad esempio, un ampliamento degli ambiti di policy delle statistiche territoriali, un miglioramento della fruibilità e un aumento dell’utilizzo dei dati.

Gli obiettivi perseguiti fanno leva sul ruolo centrale di ANAC per:

  • prevenire la corruzione creando reti di collaborazione interistituzionale;
  • garantire la trasparenza in ogni settore della PA;
  • disporre di dati e informazioni per realizzare indicatori per il contrasto all’illegalità nelle PA.

Da un punto di vista delle attività, in sintesi, l’esperienza prevede di:

  • sviluppare una metodologia di riferimento per la misurazione del rischio, allo stato inesistente, da condividere in ambito europeo;
  • fornire una quantificazione analitica di indicatori di rischio di corruzione e di contrasto distinti per settori e categorie di amministrazioni;
  • perfezionare e aggiornare con regolarità indicatori sintetici su base territoriale;
  • creare reti di collaborazione interistituzionale per garantire la trasparenza in ogni settore della Pubblica Amministrazione.

Esperienze

 

Motivazione e obiettivi:

L’esperienza ha come principale obiettivo quello di costruire e rendere disponibile un set di indicatori in grado di quantificare concretamente la possibilità che si verifichino eventi patologici, così da sostenere la prevenzione e il contrasto all’illegalità e promuovere la trasparenza nell’azione della PA.

In questo modo, peraltro, sarà possibile anche valutare il livello di efficacia delle misure anticorruzione attuate dalle varie Amministrazioni Pubbliche (cd. indicatori di contrasto).

Nello specifico, all’obiettivo generale di realizzare indicatori territoriali sul rischio della corruzione e sulla efficacia del contrasto sono associati tre obiettivi operativi:

  1. aumentare l’offerta di statistiche territoriali, la cui linea di intervento prevede la costruzione di un set di indicatori territoriali, settoriali e per livello di governo su rischio e capacità di contrasto alla corruzione (le attività propedeutiche al raggiungimento dell’obiettivo sono riscontrabili nell’analisi delle banche dati amministrative, nella costruzione di un sistema di indicatori sul rischio di corruzione e nella rilevazione di indicatori di prevenzione e di contrasto della corruzione a livello territoriale e settoriale);
  2. sostenere lo sviluppo di una metodologia in ambito nazionale ed europeo (tuttora assente) per la misurazione di rischio e contrasto della corruzione e validazione a livello SISTAN di alcuni degli indicatori elaborati;
  3. promuovere la trasparenza, la partecipazione e il monitoraggio civico attraverso la predisposizione e la pubblicazione di analisi e report periodici e la promozione di progetti di riuso dei dati, della partecipazione diffusa e del monitoraggio civico.

L’esperienza prende avvio dallo studio “Legalità e trasparenza amministrativa: criteri, modelli e indicatori per la stima con riferimento alle regioni convergenza” realizzato dall’ex Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica nell’ambito di un progetto di valutazione del PON Governance e Assistenza Tecnica 2007-2013. Nel 2014, l’ANAC ha avviato una collaborazione con l’Agenzia per la Coesione Territoriale e il Dipartimento per le Politiche di Coesione e nel 2017 è stato firmato un Protocollo di intesa tra ANAC, Dipartimento per le Politiche di Coesione, Agenzia per la coesione territoriale, Istat, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dell’Interno, Ministero della Giustizia.

Attività:

La disponibilità di informazioni statistiche di dettaglio – attualmente non disponibili o distribuite tra banche dati distinte – è un requisito indispensabile per la qualità, l’efficacia e la legalità dell’azione pubblica. In quest’ottica, l’esperienza si sviluppa secondo 3 linee di intervento, ognuna legata ad un obiettivo di riferimento, basate sulla seguente sequenza logica di azioni: analisi delle esigenze informative, definizione delle opportune misurazioni, istruttorie tecniche di fattibilità, acquisizione del set informativo di base, elaborazione e pubblicazione di metadati, dati, e indicatori in formato elaborabile. Le tre linee, infine, sono articolate in una o più attività.

Dettaglio linee e attività

L.1 – Costruzione di un set di indicatori territoriali, settoriali e per livello di governo su rischio e contrasto della corruzione

  • A.1.1 – Analisi delle banche dati amministrative e costruzione di un sistema di indicatori sul rischio di corruzione. La realizzazione di tale Attività consente di rilevare e analizzare a livello territoriale i rischi di corruzione, favorendo il rafforzamento della cooperazione e della capacità istituzionale. Gli indicatori di rischio, intesi come misure sintetiche composte da una o più variabili, sono costruiti per rilevare specifici red flags, eventi a rischio di corruzione oppure variabili fortemente correlate con tali eventi. Tali indicatori sono resi disponibili con riferimento ai principali ambiti di policy (gestione dei rifiuti, formazione, servizi sociali, infrastrutture e trasporti, edilizia, etc.) tenendo conto della diversa natura degli interventi (investimenti, trasferimenti a imprese, contributi a persone, acquisto di beni e servizi). Gli indicatori, inoltre, sono costruiti in modo da poter essere applicabili a unità di analisi diverse (ad esempio singola amministrazione, territorio comunale, provinciale, regionale e nazionale). Alla fase di definizione e di calcolo degli indicatori, segue una di verifica: i) della validità scientifica degli stessi su base empirico-induttiva, ii) della capacità previsiva; iii) della qualità, attraverso l’esame di specifici casi-studio. È previsto l’aggiornamento periodico dell’intero set di indicatori selezionati.
  • A.1.2 – Rilevazione di indicatori di prevenzione e di contrasto della corruzione a livello territoriale e settoriale. L’Attività prevede la rilevazione a livello territoriale e settoriale di indicatori di prevenzione e di contrasto della corruzione, anche tramite la creazione di una banca dati nella quale devono confluire i dati elementari utili per il calcolo degli indicatori. La costruzione di un set di indicatori di prevenzione e contrasto della corruzione è funzionale anche all’azione di miglioramento dei piani e delle politiche di prevenzione da parte delle diverse amministrazioni coinvolte, e sostiene lo svolgimento delle funzioni di supporto, indirizzo e controllo da parte della stessa ANAC. L’Attività prevede inoltre la valorizzazione di misure ricavate dalle statistiche giudiziarie e dalla giurisprudenza contabile, nonché eventuali rilevazioni dirette, finalizzate alla raccolta di dati idonei per la misurazione del rischio di corruzione.

L.2 – Consolidamento di una metodologia di riferimento per la misurazione di rischio e contrasto della corruzione

  • A.2.1 – Sviluppo di una metodologia di riferimento in ambito nazionale e europeo per la misurazione del rischio di corruzione e validazione a livello di SISTAN di alcuni degli indicatori elaborati. Le conoscenze sviluppate nell’ambito del Progetto sono sistematizzate in modo tale che, da un lato, alcuni degli indicatori elaborati possano entrare a far parte della produzione statistica riconosciuta dal SISTAN e, dall’altro, portino all’elaborazione di una metodologia di misurazione del rischio di corruzione applicabile a livello sovranazionale e, in particolare, a livello europeo. Nonostante alcuni Paesi europei abbiano introdotto strumenti e metodi di analisi del rischio di corruzione, non è stata infatti ancora sviluppata una metodologia di misurazione comune.

L.3 – Trasparenza, partecipazione e monitoraggio civico

  • A.3.1 – Predisposizione e pubblicazione di analisi e report periodici. L’Attività prevede la realizzazione di analisi basate sugli indicatori di corruzione elaborati nell’ambito dell’esperienza e approfondimenti dedicati al contesto italiano sulla base di metodologie riconosciute, anche con l’obiettivo di garantire opportuni confronti internazionali. Elaborazione di report quali-quantitativi su entità e dinamica della corruzione e dei fattori che la determinano, valutazione dell’impatto sulla crescita economica del Paese anche a livello territoriale.
  • A.3.2 – Promozione di progetti di riuso dei dati, della partecipazione diffusa e del monitoraggio civico. Gli indicatori di rischio e prevenzione della corruzione sono pubblicati sul sito istituzionale dell’ANAC in formato open data con tutte le informazioni di base pubblicabili in virtù della disciplina vigente sul trattamento dei dati personali, sensibili e/o giudiziari. Sono inoltre realizzate iniziative di sostegno e diffusione di pratiche di monitoraggio civico per realizzare approfondimenti su interventi e progetti in relazione ai quali si ipotizzi o si rilevi la presenza di condizioni di criticità, malfunzionamento, opacità.
 
Destinatari:

Amministrazioni pubbliche, cittadini, ricercatori, studiosi, policy maker.

Modalità di selezione e attuazione dell’esperienza progettuale:
  • Avviso pubblico
  • Affidamento diretto
  • Ricorso a convenzioni CONSIP
 
Soggetti coinvolti per l’elaborazione e la realizzazione:
  • Ministero dell’Economia e delle Finanze
  • Ministero dell’Interno
  • Ministero della Giustizia
  • Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri
  • Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia della Banca d’Italia
  • Corte dei Conti
  • Istat
Gruppo di lavoro:

Composizione gruppo di lavoro:
  • Personale interno all’ente ed esterno (consulenti)
Collaborazioni:

Il 20 novembre 2017, l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha firmato un Protocollo di intesa con i seguenti soggetti: Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Agenzia per la coesione territoriale, Istat, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero dell’interno, Ministero della Giustizia. Il Protocollo definisce le forme di collaborazione finalizzate alla realizzazione dell’esperienza, relative in particolare alle attività di creazione e alimentazione delle banche dati e di definizione degli indicatori rilevanti.


Risultati

 

Principali output realizzati dall’esperienza:

Sul sito di progetto è disponibile lo studio La corruzione in Italia (2016-2019). Numeri, luoghi e contropartite del malaffare e una pagina dedicata all’esperienza.

Risultati attesi:

Aumento della disponibilità, della fruibilità e dell’utilizzo di dati e indicatori affidabili sui fenomeni corruttivi, aggiornati annualmente, disaggregati a livello territoriale e fruibili anche attraverso piattaforme di libero accesso.

Risultati raggiunti:

Le attività sono attualmente in corso.

Punti di forza:

Tra i punti di forza si annoverano:

  • Integrazione e valorizzazione di fonti informative e banche dati interne ad ANAC (in particolare la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici) e di altre amministrazioni;
  • Costruzione di indicatori di corruzione con finalità non solo descrittiva, ma predittiva, pensati come supporto alle azioni di contrasto all’illegalità.
Principali criticità:
  • Assenza di dati scientifici sul fenomeno corruttivo e informazioni territoriali rilevate in modo non sistematico;
  • I tempi delle procedure concorsuali per i componenti del gruppo di lavoro sono stati significativamente più lunghi del previsto, creando un ritardo iniziale nell’avvio dei lavori;
  • Difficoltà nel concordare la condivisione delle basi dati utili alla costruzione degli indicatori.

Elementi utili al trasferimento dell’esperienza

 

Lezioni:

In coerenza con le finalità del Protocollo di intesa, si sta procedendo a coinvolgere ulteriori soggetti istituzionali e a finalizzare l’integrazione delle banche dati, anche cercando di utilizzare altri strumenti oltre a quello del protocollo.

Trasferibilità:

L’output del progetto sarà utilizzabile in termini di governance da parte di tutte le amministrazioni.