Home » comitato-di-pilotaggio » catalogo-esperienze » integrazione-smart-delle-reti-per-linclusione-sociale-e » Integrazione smart delle reti per l’inclusione sociale e lavorativa

L’esperienza ha previsto interventi di formazione, visite di studio e assistenza on the job – sia individuale che di gruppo – incentrati sulle innovazioni dell’industria 4.0 con un’applicazione specifica alle persone con disabilità o in situazioni di svantaggio. L’esperienza aveva lo scopo di sostenere e potenziare il Patto Territoriale per il Lavoro ed Inclusione Sociale del territorio Vicentino, una rete istituita nel 2016 e partecipata dalla Provincia di Vicenza, dalle conferenze dei sindaci del territorio e dalle Unità Locali Socio-Sanitarie (ULSS).

L’esperienza ha contribuito alla realizzazione sul territorio di 2 azioni fondamentali:

  • dotare gli operatori del sociale di strumenti di monitoraggio a distanza dei percorsi ma anche di metodologie per affiancare le imprese nella scomposizione dei compiti (job carving) in modo da renderli più accessibili a persone con limitazioni o con set di competenze incompleti ma pur sempre spendibili;
  • creare un sistema centralizzato di mappatura delle competenze richieste dall’industria 4.0 e di analisi delle tipologie di lavoro che consentono nuove forme di collaborazione tra lavoratori e imprese anche a distanza.

Esperienze

 

Motivazione e obiettivi:

Gli interventi formativi e non formativi del progetto hanno agito su 2 linee di intervento specifiche.

A) New skills for new jobs
Si vuole contribuire sia a livello centrale sia nei confronti degli operatori del sociale nel fornire strumenti per rilevare le competenze, professionali ma anche soft skill, che le imprese coinvolte nella rivoluzione dell’industria 4.0 ricercheranno sempre più con maggiore frequenza nei prossimi anni. Di pari passo all’incremento del livello di specializzazione delle competenze aumenta anche l’importanza di soft skill. Le metodologie di analisi e scomposizione dei compiti diventano pertanto uno strumento fondamentale per quanti si trovano ad affiancare un lavoratore nel suo percorso di reintegrazione lavorativa e dall’altra parte per fornire un vero e proprio servizio di mediazione tra le esigenze delle imprese del territorio e le competenze già disponibili nel territorio stesso.

B) New tools for new job placement activities
Anche in provincia di Vicenza si stanno diffondendo nuove modalità di lavoro e di collaborazione che comprendono esperienze di coworking, ove liberi professionisti o semplicemente persone che vogliono avviare una nuova attività condividono un ambiente di lavoro o di telelavoro, che consente a lavoratori o a professionisti di lavorare al di fuori della propria azienda o rete di riferimento utilizzando gli strumenti informatici o telematici con flessibilità organizzativa.
Nell’ambito dell’intervento formativo 6.6 rivolto ai referenti dei SIL delle ULSS partner è stato dato pertanto particolare focus sia alle nuove modalità di collaborazione a distanza che utenti con disabilità possono adottare sia all’impiego dei medesimi strumenti per potenziare le azioni di monitoraggio a distanza dei percorsi di integrazione sociale in contesto lavorativo.

Attività:

A) Fase preparatoria
L’esperienza è stata avviata attraverso un primo incontro formativo di omogeneizzazione delle competenze in ingresso nell’ambito del Laboratorio di co-progettazione – Staff della cabina di regia. L’intervento – della durata complessiva di 80 ore – ha coinvolto i coordinatori delle PA partner del Patto con lo scopo di avviare un sistema di collaborazione e confronto tra Pubbliche Amministrazioni centrato sul tema dell’analisi delle competenze per l’innovazione aziendale che possano favorire l’inclusione sociale dei cittadini del territorio.

A seguito del Laboratorio, è stato realizzato l’intervento: Formazione indoor trasversale – Impiego di strumenti smart di monitoraggio e consulenza a distanza della durata di 20 ore. L’intervento ha previsto una formazione specialistica per operatori del sociale nell’impiego delle nuove tecnologie ICT per la consulenza e il monitoraggio a distanza.

In questa fase, è stata inoltre realizzata una visita di studio di una settimana in Inghilterra, durante la quale insieme ai referenti delle ULSS è stato possibile visitare alcuni distretti londinesi con progetti di inclusione sociale attraverso il lavoro.

Infine, per ciascun distretto delle ULSS è stata prevista una sessione formativa della durata di 40 ore sulle tematiche dello smartworking e del welfare generativo.

B) Fase di trasferimento delle azioni di ricerca
Successivamente alle conclusioni delle principali azioni di formazione, sono stati avviati gli interventi non formativi rivolti agli operatori del sociale. Si è trattato di un supporto individuale di 12 ore a 25 assistenti sociali della provincia di Vicenza incentrato sul reperimento di opportunità di lavoro e l’analisi delle competenze richieste da parte di industrie tecnologicamente avanzate. La consulenza si è sviluppata anche attraverso il contatto diretto con le aziende e l’analisi assistita delle competenze richieste anche attraverso la metodologia del job carving.

C) Fase di chiusura e di messa a regime delle azioni
A continuazione della parte di formazione, sono stati realizzati un intervento di project work e un seminario finale. L’intervento di project della durata di 12 ore si è svolto in 4 edizioni, con una ulteriore dedicata ai membri dello staff della cabina di regia. L’attività di project work si è incentrata sul miglioramento delle competenze di ricerca di lavoro, in particolare con interventi nei servizi dei Comuni per configurare l’accesso e formare agli strumenti di Veneto Lavoro. L’obiettivo di lungo periodo è la costruzione di un sistema di supporto alla ricerca di lavoro e la creazione di una banca dati condivisa tra i membri del Patto Territoriale in grado di interagire con gli strumenti di Incontro Domanda Offerta di lavoro pubblici e privati, incluso Veneto Lavoro.

Il seminario finale ha permesso di condividere gli esiti del lavoro di gruppo e delle metodologie di analisi e scomposizione del compito attuate per rendere maggiormente in linea le esigenze delle imprese 4.0 con il capitale umano del territorio.

 
Destinatari:

Le iniziative formative e non formative hanno coinvolto complessivamente più di 46 destinatari dipendenti delle PA partner del progetto. A questi si sono aggiunti anche altri operatori del sociale provenienti dalle Amministrazioni Comunali del Vicentino.

Modalità di selezione e attuazione dell’esperienza progettuale:
  • Avviso pubblico
 
Soggetti coinvolti per l’elaborazione e la realizzazione:
  • ENGIM VENETO – Ente capofila e organizzatore degli eventi e delle attività;
  • ISRE – Istituto Superiore internazionale salesiano di Ricerca Educativa, partner operativo per la realizzazione delle attività di monitoraggio previste nel progetto.
Gruppo di lavoro:

No

 
Collaborazioni:

Sono state attivate utili collaborazioni con Veneto Lavoro per l’individuazione di docenti qualificati nella presentazione dei sistemi di supporto alle Amministrazioni Comunali per l’analisi del mercato del lavoro territoriale e per la consultazione dei dati relativi alla persona disoccupata.


Risultati

 

Principali output realizzati dall’esperienza:
  • Acquisizione degli strumenti di monitoraggio e verifica a distanza degli utenti dei Servizi di Integrazione Lavorativa e dei Servizi Sociali da parte degli operatori preposti;
  • Realizzazione di uno studio di fattibilità di una struttura tecnica di coordinamento di ambito provinciale per condividere utenti e percorsi tra i diversi operatori del sociale referenti degli Uffici REI/ Servizi Sociali/ Servizi di Integrazione Lavorativa;
  • Attivazione di 3 operatori più 1 referente amministrativo a supporto del Patto Territoriale Lavoro e Inclusione Sociale del territorio Vicentino per un periodo di 6 mesi;
  • Raggiunti 43 operatori del sociale attraverso attività di formazione e consulenza; 38 (80% dei partecipanti) hanno ottenuto l’attestato di partecipazione e l’attestazione dei Risultati di Apprendimento (RdA) previsti dal progetto e dal finanziamento avendo superato il 70% del monte ore dei percorsi formativi e non formativi previsti e avendo superato con successo la prova finale;
  • Le attività di consulenza e formazione hanno coinvolto direttamente o indirettamente 23 Pubbliche Amministrazioni del territorio contro le 8 previste inizialmente in fase progettuale come rappresentative del territorio;
  • Erogate 251 ore di formazione e di visita di studio;
  • Prodotti 4 documenti tecnici sull’applicazione degli strumenti di condivisione delle informazioni e l’impiego delle comunicazioni a distanza nei servizi per l’inclusione sociale attraverso il lavoro grazie ai 5 project work realizzati e un documento tecnico di raccordo finale del progetto con delle proposte di evoluzione della rete operativa del Patto Territoriale.

Grazie anche alla collaborazione degli enti partner sono stati realizzati quasi tutti gli interventi previsti, impiegando più dell’89% delle risorse a preventivo. L’unico intervento che non è stato completato è stata la consulenza qualificata individuale ad alcuni operatori del sociale, che – rispetto ad una durata standard prevista – non poteva essere rimodulata secondo le specifiche esigenze del singolo operatore (Cfr. paragrafo Principali criticità).

Risultati attesi:
  • Sperimentare un modello di struttura operativa collegata alla Cabina di Regia del Patto Territoriale;
  • Incrementare le competenze degli operatori del sociale sugli strumenti di monitoraggio a distanza degli utenti;
  • Aumentare la comprensione degli strumenti di condivisione dei dati relativi all’inclusione sociale attraverso il lavoro.
Risultati raggiunti:
  • La struttura operativa e del Patto Territoriale è stata testata e ha prodotto un documento tecnico che ha portato alla realizzazione di una Determina di Giunta della Provincia di Vicenza sull’attivazione di un Fondo di Garanzia a sostegno di una struttura di coordinamento centrale sui servizi di inclusione sociale attraverso il lavoro. Questo risultato è stato raggiunto anche grazie al lavoro di raccolta di bisogni e criticità svolto dai tutor in parallelo con le attività formative. I tutor sono stati infatti utilizzati per raccogliere informazioni dagli operatori coinvolti nelle attività di formazione, permettendo di formulare una proposta sulle necessità e le strutture di coordinamento dei servizi.
  • Tutti e 46 i destinatari hanno manifestato una soddisfazione elevata per i percorsi formativi e non formativi a cui hanno preso parte e hanno riportato l’incremento delle loro competenze informatiche;
  • Tutti e 46 gli allievi hanno evidenziato nel report finale di aver acquisito la conoscenza degli strumenti di Veneto Lavoro per l’accesso alle informazioni sul Mercato del Lavoro.
Punti di forza:
  • Il commitment delle amministrazioni coinvolte è stato senz’altro uno dei punti di forza dell’esperienza. La collaborazione dei Servizi Integrazione Lavorativa delle Aziende ULSS 7 Pedemontana e ULSS 8 Berica e delle Amministrazioni Comunali sono state centrali nella raccolta e analisi dei fabbisogni e nella volontà di produrre un documento tecnico finale sancito con una Determina di Giunta della Provincia di Vicenza.
  • L’utilizzo dei tutor delle attività formative per la raccolta dei bisogni e delle criticità espressi dagli operatori dei diversi distretti ha permesso una consulenza mirata sul coordinamento e la gestione del Patto.
Principali criticità:

La necessità di realizzare un monte ore standard di consulenza individuale per ciascun operatore del sociale ha costituito una criticità: per alcuni operatori sarebbe stato necessario un numero maggiore di ore di affiancamento, mentre per altri sarebbe bastato un semplice aggiornamento.

L’impossibilità di rimodulare le ore secondo le esigenze individuali ha determinato l’erogazione di un numero di ore inferiore rispetto a quanto pianificato. Il numero di consulenze previste nel progetto era di 25 della durata di 12 ore ciascuna. Nel corso del progetto sono state realizzate 21 su 25 consulenze individuali. Dato il livello di partenza, 4 dei 21 destinatari non hanno realizzato tutte e 12 le ore di consulenza previste nel progetto. Allo stesso tempo, per alcuni operatori affiancati ci sarebbero volute più di 12 ore di affiancamento; una personalizzazione del servizio non consentita dalle regole di finanziamento del progetto.


Elementi utili al trasferimento dell’esperienza

 

Lezioni:

Le modalità di analisi dei bisogni e la progettazione degli interventi sono stati certamente una buona prassi:

  • la fase di progettazione ha visto coinvolti i principali attori del progetto – Provincia e ULSS – e ciò ha permesso una rilevazione preventiva dei fabbisogni e delle necessità efficace nel tarare gli interventi;
  • durante le attività, sia attraverso il project work che con l’utilizzo dei tutor delle attività formative, sono state raccolte informazioni utili alla progettazione di ulteriori interventi;
  • al termine dell’esperienza è stata raccolta una scheda di rilevazione degli ulteriori fabbisogni emersi nel corso dell’attività così da generare uno stimolo continuo all’innovazione.
Trasferibilità:

Il modello di cooperazione tra enti territoriali e del potenziamento degli strumenti informatici di condivisione testato è difficilmente replicabile in altri territori principalmente per il fatto che il Patto Territoriale Lavoro e Inclusione Sociale del territorio Vicentino è una aggregazione di Comuni (quali la titolarità della Provincia di Vicenza) che per ampiezza e specificità della mission (l’inclusione sociale attraverso il lavoro) non ha modelli simili in Italia.

È tuttavia trasferibile il modello di collaborazione procedurale tra i Servizi Sociali delle Amministrazioni Comunali e i Servizi di Integrazione Lavorativa delle Aziende Socio Sanitarie per condividere valutazioni sugli utenti e affiancarli con maggiore efficacia nelle interazioni con i servizi e le opportunità territoriali.

Supporto:
  • Coaching alle amministrazioni che intendono implementare esperienze simili