Realizzato in raccordo con il progetto Delivery Unit, è finalizzato a sostenere e promuovere gli interventi di semplificazione e di riduzione degli oneri e dei tempi dei procedimenti previsti dalla Riforma Madia e dall’Agenda per la semplificazione, monitorandone l’attuazione.
Avviato nel 2016 e concluso a fine 2021, realizza il complesso delle attività messe a punto all’interno del Progetto “Delivery Unit nazionale”, in particolare per quanto riguarda:
- la formazione e lo sviluppo di competenze per l’attuazione degli interventi di riforma e di semplificazione;
- la sperimentazione prototipale e la messa in rete dei “Centri di competenza” regionali, intese come reti tematiche di semplificatori;
- l’affiancamento e la consulenza per il trasferimento di buone pratiche;
- il monitoraggio e la verifica dell’attuazione degli interventi e delle misure di semplificazione previsti.
Le azioni di sistema del progetto sono state realizzate a livello nazionale ma con declinazione sulle diverse esigenze delle singole Amministrazioni regionali, che avessero a disposizione figure professionali specializzate in ambito normativo, organizzativo, tecnologico ma anche di management, con una visione multilivello e multidisciplinare per realizzare e sviluppare, in modo efficace e stabile nel tempo, la politica di semplificazione.
Allo stesso tempo il progetto è stato caratterizzato da una spiccata reattività e tempestività per far fronte sia ad una costante effervescenza normativa che alle sfide portate dall’emergenza sanitaria, quando gli iter di semplificazione andavano riadattati ed era necessario disporre di competenze professionali specifiche che fossero in grado di anticipare i processi.
I Centri di competenza regionale per la semplificazione sono l’esempio di un mix di competenze complesse – dall’amministrativo al tecnologico all’ambientale – secondo un modello calato sulle specifiche esigenze di ogni regione, rimodulate più volte per adeguarsi all’input politico dei diversi governi: l’obiettivo è però quello comune di rafforzare la capacità amministrativa attraverso l’erogazione di servizi di affiancamento, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle procedure complesse.
I Centri sono stati costituiti nelle zone in cui erano già presenti delle forme di coordinamento – Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Molise, Sardegna, Sicilia – e rappresentano dei veri e propri “istituti di semplificazione” e, allo stesso tempo, delle simil task force per l’affiancamento all’attuazione del PNRR.
Anche oggi, a progetto concluso, i Centri stanno continuando a funzionare, secondo la logica della buona pratica di riuso e della creazione di sinergie per far vivere questi nuclei a livello territoriale: infatti, ad esempio, alcune Amministrazioni del Sud hanno inserito i Centri all’interno dei loro piani strategici per l’attuazione delle Zone Economiche Speciali (ZES).
Un altro caso di riuso emerso rientra nell’ambito della digitalizzazione della gestione degli “Sportelli Unici per le attività produttive e l’Edilizia (SUAPE)”: infatti, promuovendo l’interoperabilità dei sistemi delle singole Amministrazioni comunali in ogni Regione, è possibile facilitare, coordinare e uniformare su tutto il territorio i procedimenti amministrativi relativi alle attività imprenditoriali, affidati solitamente alla competenza comunale.
In generale la formazione e l’affiancamento per la realizzazione delle attività sono stati il cardine dello sviluppo progettuale.
Oltre 100 corsi, webinar, e-learning, laboratori pratici con casi di studio mirati su tematiche specifiche, sia online che in presenza, hanno raggiunto più di 20.000 persone.
Diverse le tematiche trattate:
- la standardizzazione della modulistica e delle procedure;
- la misurazione e riduzione dei tempi dei procedimenti;
- l’adeguamento della modulistica standard alle specificità regionali;
- le procedure in materia di edilizia, ambiente, attività produttive, spettacoli, eventi pubblici;
- il monitoraggio e la verifica degli interventi;
- la digitalizzazione;
- lo SUAPE e la ripresa delle attività produttive dopo l’emergenza sanitaria Covid-19.
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