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Rapporto Svimez 2016 sull’Economia del Mezzogiorno

 
11 Novembre 2016

Rapporto Svimez 2016 sull’Economia del Mezzogiorno

Il Rapporto Svimez sull’Economia del Mezzogiorno analizza l’andamento degli indicatori socio-economici del Mezzogiorno ed è uno degli osservatori più accreditati per comprendere le sue traiettorie di sviluppo.

Il 10 novembre 2016 è stato presentato presso la Sala del Tempio di Adriano della Camera di Commercio di Roma – Piazza di Pietra – il Rapporto Svimez sull’Economia del Mezzogiorno che analizza l’andamento degli indicatori socio-economici del Mezzogiorno ed è uno degli osservatori più accreditati per comprendere le sue traiettorie di sviluppo.

Sul piano più generale, il rapporto mette in luce come il processo di contrazione del PIL, durato ben sette anni consecutivi (dal 2007 il PIL è calato in quest’area del 12,3%, misura quasi doppia rispetto alla flessione registrata nel Centro-Nord: -7,1%), sia giunto a un punto di svolta: nell’ultimo anno il PIL è cresciuto dell’1%; inoltre, si è registrata una crescita relativa superiore di 0,3 punti rispetto al dato rilevato nel resto del Paese (+0,7%).

La crescita nel Sud ha beneficiato nel 2015 di alcune condizioni peculiari:

  • un’annata agraria particolarmente favorevole
  • la crescita del valore aggiunto nei servizi, soprattutto nel turismo, legata anche alle crisi geopolitiche nell’area del Mediterraneo che hanno dirottato parte del flusso turistico verso il Mezzogiorno
  • la chiusura della programmazione dei Fondi strutturali europei 2007-2013, che ha portato a un’accelerazione della spesa pubblica

L’elemento di maggiore interesse, con riferimento agli argomenti che si stanno trattando nella ALC Metodi, Strumenti e Competenze per la Co-progettazione Territoriale, riguarda l’intervento del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, On. Claudio De Vincenti, che ha sottolineato come le scelte relative ai Master Plan per il Mezzogiorno siano state effettuate secondo un nuovo metodo: l’adozione dei Masterplan e dei conseguenti Patti per il Sud. Infatti, è scaturita da una nuova impostazione di governance fondata su dialogo e condivisione (nel nostro caso la co-progettazione) fra lo Stato, le Regioni e i Comuni. Essa ha consentito di focalizzare l’attenzione su scelte strategiche correlate con i progetti.

L’obiettivo è dunque quello di creare un dialogo fra i cittadini e le istituzioni, al fine di condividere insieme le priorità e i bisogni per utilizzare al meglio i fondi Europei.