Migliora complessivamente in Europa la qualità dei servizi pubblici digitali. È quanto emerge dall’eGovernment benchmark 2018, il rapporto della Commissione europea che fa una valutazione comparativa dei servizi online erogati dalle amministrazioni pubbliche europee.
Ogni due anni la Commissione Europea fa misurare, in otto eventi della vita di cittadini o imprese (avviare un’attività, trovare e perdere un lavoro, studiare, vita di famiglia, regolari operazioni di business, trasferirsi, possedere e guidare una macchina e presentare un reclamo) i progressi registrati dai servizi online dell’amministrazione sulla base di quattro indicatori principali: orientamento all’utente, trasparenza, mobilità transnazionale e fattori chiave abilitanti.
Il rapporto rileva che 11 paesi dell’UE quali Malta, Austria, Svezia, Finlandia, Paesi bassi, Estonia, Lituania, Lettonia, Portogallo, Danimarca e Norvegia stanno fornendo servizi digitali di alta qualitàcon un punteggio superiore al 75% su importanti eventi della vita quotidiana come trasferirsi, trovare o perdere un lavoro, avviare un’attività o studiare. Contemporaneamente, i paesi con servizi digitali di scarsa qualità stanno colmando costantemente il divario di prestazioni.
Il rapporto in particolare evidenzia un miglioramento costante per quanto riguarda l’orientamento all’utente. Aumenta infatti l’offerta di servizi online (due terzi dei servizi del settore pubblico sono ora disponibili online) così come la presenza di strumenti di supporto per gli utenti (ad es. le chat) e l’accessibilità da mobile.
Risultano invece necessari sforzi maggiori per quanto riguarda la mobilità transnazionale (possibilità di usare i servizi pubblici al di fuori del proprio paese), la trasparenza (soprattutto relativa all’erogazione dei servizi e al trattamento dei dati personali) e i fattori chiave abilitanti (ossia le pre-condizioni tecniche per la fornitura dei servizi digitali come l’identificazione elettronica, le fonti autentiche ecc.).
L’eGovernment benchmark 2018 sottolinea anche che il tema dei dati personali è la chiave per creare fiducia nei servizi digitali. Attualmente, l’indicatore sulla trasparenza dei dati personali si attesta al 54%. Inoltre, l’esito di una recente valutazione sulla sicurezza informatica di circa 3.500 siti web pubblici richiede che le amministrazioni pubbliche di tutta Europa si impegnino per garantire livelli di sicurezza fondamentali, dal momento che meno del 10% dei siti analizzati ha superato i test effettuati.
La “Performance” in termini di eGovernment è misurata attraverso due indicatori: diffusione (il grado di effettivo utilizzo dei servizi online) e digitalizzazione (livello di disponibilità di servizi di back office e front office). Il livello europeo complessivo di diffusione è del 53%, mentre quello di digitalizzazione è del 63%.
L’Italia, insieme a Belgio, Cipro, Repubblica Ceca e Germania, si attesta su basso livello di diffusione, mentre è nella media rispetto alla digitalizzazione.