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Digital Europe 2021-2027: un programma di finanziamento dedicato alla trasformazione digitale. Partecipa alla consultazione pubblica

09 Ottobre 2019
Digital Europe 2021-2027: un programma di finanziamento dedicato alla trasformazione digitale. Partecipa alla consultazione pubblica

La proposta di regolamento è in consultazione pubblica fino al 25 ottobre.

La proposta della Commissione europea di istituire il programma Digital Europe nasce dalla consapevolezza che per garantire una profonda trasformazione digitale siano necessari investimenti nelle infrastrutture digitali strategiche, nel miglioramento delle competenze avanzate e nella modernizzazione dell’interazione tra i governi e i cittadini.

La Commissione ritiene indispensabile un sostegno destinato a quegli upstream input (“contributi a monte”) in settori tecnologici in rapida evoluzione quali il calcolo avanzato e la gestione dei dati, la cybersicurezza e l’intelligenza artificiale, anche per rispondere alla sfida che l’Europa sta affrontando in un contesto di crescente concorrenza globale. 
Gli investimenti finalizzati all’acquisizione delle capacità più avanzate in questi settori, la garanzia del loro impiego ottimale in modo interoperabile a livello dell’UE e l’acquisizione delle competenze necessarie per svilupparle e utilizzarle apporteranno – come si legge nel documento – un fondamentale stimolo alla trasformazione digitale dell’economia e della società.

La proposta di regolamento del programma Digital Europe 2021-2027 è in consultazione pubblica fino al 25 ottobre 2019. La consultazione si concentra in particolare sulle priorità strategiche dei primi due anni (2021-2022). 
Agli stakeholder viene anche chiesto di esprimersi sulle possibili sinergie di Digital Europe con altri programmi e fondi pubblici a livello nazionale ed europeo.
 
Partecipa alla consultazione 

Gli obiettivi del Programma Digital Europe

Il programma Digital Europe, con un budget complessivo di 9,2 miliardi di euro, prevede cinque obiettivi specifici:

  1. Calcolo ad alte prestazioni (High Performance Computing);
  2. Intelligenza artificiale;
  3. Cybersicurezza e fiducia;
  4. Competenze digitali avanzate;
  5. Implementazione, impiego ottimale della capacità digitale e interoperabilità.

In relazione al calcolo ad alte prestazioni, il programma intende sostenere la realizzazione di un’infrastruttura di dati e supercalcolo, accessibile su base non commerciale agli utenti pubblici e privati, allo scopo di creare un ecosistema integrato a livello dell’Unione per il calcolo ad alte prestazioni. L’obiettivo è dotare l’UE di un’infrastruttura HPC propria, che consenta all’Europa di competere a livello globale. Nella proposta della Commissione si evidenzia che  “nel calcolo ad alte prestazioni, l’offerta insufficiente sta spingendo gli scienziati e gli ingegneri dell’UE ad avvalersi massicciamente di risorse di calcolo esistenti al di fuori dell’Europa, in particolare negli Stati Uniti d’America, dove i programmi governativi mantengono l’offerta di sistemi informatici di fascia alta al massimo livello di prestazione”. Per realizzare questo obiettivo specifico sarebbero stanziati 2,6 miliardi di euro.
 
Sull’intelligenza artificiale il programma si focalizza sullo sviluppo e sul rafforzamento delle capacità di base dell’intelligenza artificiale (IA) in Europa, tra cui le risorse di dati e gli archivi di algoritmi, rendendole accessibili a tutte le imprese e le pubbliche amministrazioni; inoltre intende mettere in rete le strutture di sperimentazione dell’IA esistenti negli Stati membri. L’investimento previsto è di oltre 2,4 miliardi di euro.
 
Il terzo obiettivo specifico relativo a Cybersicurezza e fiducia sostiene invece, con 1,9 miliardi di euro, l’acquisizione di attrezzature, infrastrutture di dati e strumenti avanzati per la sicurezza informatica, migliorando la capacità sia del settore privato sia del settore pubblico di proteggere i cittadini e le imprese europei dalle minacce informatiche. 

Con il quarto obiettivo, per cui sarebbero stanziati 699 milioni di euro, il Programma si propone invece di agevolare l’acquisizione di competenze digitali avanzate, in particolare per quanto riguarda il calcolo ad alte prestazioni, la cybersicurezza, le tecnologie del registro distribuito (DLT), la robotica e l’intelligenza artificiale. L’intervento finanziario intende dunque sostenere la realizzazione di: corsi e attività di formazione a lungo termine per gli studenti, i professionisti informatici e la forza lavoro; corsi a breve termine per gli imprenditori, i responsabili di piccole imprese e la forza lavoro; attività di tirocinio e formazione sul posto di lavoro per gli studenti, i giovani imprenditori e i laureati.

Infine il quinto obiettivo – Implementazione, impiego ottimale della capacità digitale e interoperabilità – promuove l’applicazione delle tecnologie digitali più avanzate in diversi settori (come la sanità, l’istruzione, la giustizia, i trasporti, l’energia, l’ambiente e i settori culturali e creativi), sostenendo lo sviluppo di soluzioni digitali interoperabili a favore dei servizi pubblici dell’UE, con un budget di 1,2 miliardi di euro. In tale obiettivo rientra anche la realizzazione della rete dei poli dell’innovazione digitale.
 

I poli dell’innovazione digitale (Digital Innovation Hubs)

Nell’attuazione del programma un ruolo centrale è assegnato ai poli dell’innovazione digitale, che dovrebbero stimolare un’ampia adozione delle tecnologie digitali avanzate da parte dell’industria, delle organizzazioni pubbliche e del mondo accademico.
Nel primo anno verrà istituita una rete iniziale di poli dell’innovazione digitale selezionata sulla base delle proposte degli Stati membri, che successivamente sarà ampliata tramite una procedura aperta e competitiva. I poli fungeranno da sportelli unici per accedere a tecnologie provate e convalidate e promuovere l’innovazione aperta e favoriranno la partecipazione delle regioni ultraperiferiche al mercato unico digitale.

I poli dell’innovazione digitale, come si legge nell’articolo 16 del regolamento, possono ricevere finanziamenti per:

  • “fornire servizi di trasformazione digitale (comprese le strutture di prova e sperimentazione) orientati alle PMI e alle imprese a media capitalizzazione, anche in settori in cui l’adozione delle tecnologie digitali e di tecnologie correlate è lenta;
  • trasferire competenze e know-how tra le regioni, in particolare mettendo in rete le PMI e le imprese a media capitalizzazione stabilite in una regione con i poli dell’innovazione digitale stabiliti in altre regioni che sono in grado fornire al meglio i servizi richiesti;
  • fornire servizi tematici – compresi quelli correlati all’intelligenza artificiale, al calcolo ad alte prestazioni e alla cybersicurezza e alla fiducia – alle amministrazioni, alle organizzazioni del settore pubblico, alle PMI e alle imprese a media capitalizzazione. I singoli poli dell’innovazione digitale possono specializzarsi in servizi tematici specifici e non sono tenuti a fornire tutti i servizi tematici citati nel presente paragrafo;
  • erogare sostegno finanziario a terzi nell’ambito dell’obiettivo specifico 4 – Competenze digitali avanzate”.