Home » comitato-di-pilotaggio » catalogo-esperienze » giovani-sociale-e-lavoro-rete-di-esperienze » Giovani, sociale e lavoro: rete di esperienze

Studio e approfondimento di progettualità nonché di esperienze di successo realizzate a livello interregionale e transnazionale

Il progetto include un insieme di attività di supporto tecnico e operativo all’ufficio FSE del Servizio Europa e ad altre strutture e organizzazioni provinciali per lo studio e l’approfondimento di progettualità e di esperienze di successo realizzate a livello interregionale e transazionale nelle politiche sociali e del lavoro. Il progetto include le seguenti attività:

  • la creazione di reti di scambio tra Soggetti rappresentativi di territori nazionali ed europei;
  • la partecipazione, il confronto e l’apprendimento nelle reti e comunità di pratica;
  • il supporto alla promozione e all’organizzazione di scambi interregionali e transnazionali;
  • l’organizzazione di soggiorni e visite presso enti pubblici e imprese;
  • il reperimento, la prevalutazione, la proposta e analisi di case study di best practice;
  • la creazione di occasioni di condivisione e confronto su pratiche e comportamenti positivi;
  • l’attivazione mirata di percorsi di capitalizzazione delle esperienze.

Interviene nelle seguenti policy:

  • politiche sociali: dispositivi di contrasto alla povertà e all’emarginazione e di supporto all’inclusione sociale e lavorativa di soggetti deboli, comprese le azioni di sostegno alla partecipazione sociale e alla cittadinanza attiva;
  • politiche attive del lavoro: servizi e misure volte a favorire l’ingresso e la permanenza nel mercato del lavoro da parte di giovani (orientamento, profiling, accompagnamento, formazione specialistica, mobilità all’estero), la promozione di un welfare attivo e inclusivo, l’autoimprenditorialità e la conciliazione tra vita familiare e professionale.

Esperienze

 

Motivazione e obiettivi:

l PO FSE 2014-2020 della PAT prevede che “La Provincia autonoma di Trento, nell’ambito della cooperazione transnazionale e interregionale, promuova anche lo scambio di buone pratiche con una particolare attenzione a quei progetti che nel corso della passata programmazione abbiano dato risultati di particolare valore e siano stati oggetto di riconoscimenti per la loro qualità, ivi comprese azioni per il trasferimento di buone prassi e di esperienze virtuose tra i diversi contesti regionali e provinciali”. Partendo da tali presupposti il servizio di supporto ha fatto riferimento a progetti di partenariato transnazionali e interregionali per lo scambio di buone pratiche e trasferimento di innovazione, nonché ai PON. In virtù del ruolo svolto dal Trentino come laboratorio di innovazione in ambito FSE europeo, la Provincia ha manifestato l’interesse a partecipare alle reti tematiche attivate nel Quadro comune di cooperazione previsto del Regolamento europeo del Fondo sociale, a cui ha risposto il servizio di supporto con attività ad hoc.

Sia le reti sia la progettualità sviluppata hanno contribuito a realizzare in modo diretto i seguenti obiettivi specifici:

  • la creazione, l’implementazione, la cura e la valutazione delle opportunità di confronto e collaborazione interregionale e transnazionale con altre realtà di valenza significativa;
  • il trasferimento e la capitalizzazione delle esperienze, compreso il trasferimento e la valorizzazione dell’innovazione tecnologica, organizzativa e sociale.

In maniera indiretta e trasversale a tutte le varie attività hanno contribuito anche a:

  • rafforzare le capacità progettuali e gestionali delle strutture pubbliche e private partner della Provincia, in un’ottica di project management;
  • potenziare le capacità amministrative del personale interno provinciale.
Attività:

L’esperienza progettuale si è caratterizzata per un impianto di attività assai articolato capace di dare seguito alle motivazioni di partenza e di raggiungere gli obiettivi previsti.

L’intervento si è sviluppato attraverso 7 attività che possono essere ricondotte a tre aree principali:

  1. le reti;
  2. l’apprendimento reciproco, la mobilità ed il confronto degli operatori;
  3. l’identificazione e la capitalizzazione di pratiche.

Con riferimento alla prima area, le reti, il progetto ha comportato due attività:

  • La prima ha favorito l’attivazione di reti transnazionali anche contribuendo alla definizione dei contenuti da trattare con particolare riguardo a quelle tematiche previste nell’ambito del Quadro comune di cooperazione introdotto dall’articolo del Regolamento UE 1304/2013del Fondo sociale europeo. Nell’ambito di questa attività si sono promosse e supportate le seguenti reti tematiche transnazionali: Occupazione, Occupazione giovanile, Inclusione sociale e Partenariato.
  • La seconda attività ha accompagnato la partecipazione degli attori istituzionali e territoriali trentini alle reti interregionali e transnazionali e alle comunità di apprendimento esistenti o in fase di sviluppo nell’ambito delle politiche sociali e delle politiche attive del lavoro. La partecipazione nelle reti transnazionali tematiche summenzionate ha permesso di confrontarsi su metodi, strumenti e politiche innovative e persino di introdurre in Trentino pratiche riferite tra gli altri al contrasto della disoccupazione di lungo periodo, all’aumento dei tassi di occupazione femminile, all’integrazione e personalizzazione dei servizi. Il progetto ha inoltre permesso di consolidare la presenza della Provincia autonoma di Trento all’interno della rete sulla mobilità dei giovani svantaggiati (TLN MOB) e di avviare collaborazioni interregionali sui temi della Garanzia Giovani e dell’economia solidale.

L’area dell’apprendimento reciproco, della mobilità e del confronto tra operatori è stata sviluppata attraverso altre due attività progettuali:

  • La promozione e l’organizzazione di scambi interregionali (in Piemonte) e transnazionali (con comunità Valenciana, in Spagna e con l’area di Gdansk in Polonia) tra operatori, manager e stakeholder nell’ambito delle politiche sociali e delle politiche attive del lavoro ha consentito il confronto su tre tematiche specifiche: l’attivazione dei giovani Neet, i distretti dell’economia solidale, il lavoro del futuro.
  • L’organizzazione di visite di studio all’estero ha riguardato in primo luogo il tema del contrasto alla disoccupazione giovanile nel modello finlandese (visita di studio nell’area di Helsinki) caratterizzato da pratiche di integrazione dei servizi e risposta personalizzata; in secondo luogo si è riferita al funzionamento dei servizi per l’impiego (Murcia, Spagna).

Le restanti tre attività sono riconducibili alla identificazione, al trasferimento ed alla capitalizzazione delle buone pratiche:

  • L’attività di indagine su prassi virtuose che potessero essere oggetto di approfondimento in loco (con le visite di studio) o di trasferimento o di capitalizzazione (si vedano i punti successivi) è stata improntata alla ricerca di approcci innovativi e sostenibili negli ambiti delle politiche sociali e dell’occupazione. Sono stati dunque indagati percorsi di razionalizzazione dell’offerta dei servizi (sociali e del lavoro), in termini di integrazione, personalizzazione e digitalizzazione; di semplificazione, di deistituzionalizzazione; ma anche approcci per favorire l’attivazione e l’auto-attivazione degli utenti; infine, approcci di valutazione.
  • Occasioni di confronto e coprogettazione tese alla sperimentazione ed al trasferimento sono state avviate in modo particolare rispetto all’inclusione sociale attraverso una peer review promossa dalla Commissione europea e al contrasto alla disoccupazione di lungo periodo (anche in questo caso partecipando ad un’iniziativa della Commissione europea). Quest’ultima iniziativa ha consentito di sviluppare in Trentino una sperimentazione per il trasferimento del modello irlandese e finlandese dei “case manager” a supporto dei disoccupati da almeno 12 mesi portatori di fragilità specifiche.
  • La capitalizzazione delle esperienze tra attori istituzionali e territoriali è stata promossa attraverso l’applicazione di un modello di consolidamento di quanto appreso e di trasferimento con riferimento a tutte le attività progettuali. Ciò ha richiesto a livello locale la costituzione di tavoli di concertazione con le parti economico-sociali, in modo da discutere i risultati delle attività di approfondimento delle pratiche da trasferire.
Destinatari:

Sono destinatari del servizio: il personale dell’Ente Provincia (nelle sue varie Strutture), i tecnici/specialisti dei Soggetti economici e sociali del territorio, chiamati a svolgere un ruolo di attore centrale nella “rete di soggetti” operanti con una regia provinciale, i beneficiari finali delle misure del Programma Operativo Fondo Sociale Europeo Annualità 2014 – 2020.

Modalità di selezione e attuazione dell’esperienza progettuale:
  • Bando di gara
 
Soggetti coinvolti per l’elaborazione e la realizzazione:

Nella elaborazione e nella realizzazione dell’esperienza progettuale sono stati coinvolti numerosi attori istituzionali (tra cui decisori politici e dirigenti e funzionari) e territoriali trentini (tra cui parti sociali, parti datoriali, cooperazione, imprese, servizi al lavoro e alla formazione).

Per quanto riguarda le strutture provinciali sono stati coinvolte:

  • l’Agenzia del Lavoro della Provincia autonoma di Trento;
  • il Servizio Politiche sociali;
  • il Servizio Europa, ufficio del Fondo sociale europeo;
  • il Servizio per il personale;
  • il Dipartimento sviluppo economico, ricerca e lavoro;
  • l’Agenzia provinciale per la Famiglia.

Con riferimento agli attori territoriali si sono coinvolti:

  • organizzazioni sindacali e patronati; 
  • organizzazioni datoriali; 
  • Cooperazione Trentina; 
  • Consolida – Consorzio della cooperazione sociale trentina;
  • agenzie formative;
  • agenzie private per i servizi al lavoro;
  • Università degli studi di Trento (Facoltà di Giurisprudenza e di Psicologia); 
  • imprese e cooperative sociali.
Gruppo di lavoro:

Composizione gruppo di lavoro:
  • Personale interno all’ente ed esterno (consulenti)
Collaborazioni:

ll progetto ha favorito l’attivazione delle seguenti collaborazioni istituzionali:

  • collaborazione sancita attraverso protocollo d’intesa tra la Provincia Autonoma di Trento, e le Regioni Piemonte, Friuli-Venezia Giulia e Veneto riferita al contrasto alla disoccupazione giovanile, con particolare riferimento ai NEET, attraverso iniziative a finanziamento del Fondo sociale europeo;
  • collaborazione sancita attraverso accordo di cooperazione tra Agenzia del Lavoro di Trento, Università di Trento e Comunitat Valenciana (Spagna) riferita alle misure di politiche attive del lavoro;
  • collaborazione sancita attraverso accordo di cooperazione tra Agenzia del Lavoro di Trento e Comunitat de Murcia (Spagna) riferita alle misure di politiche attive del lavoro e di formazione professionale.

Risultati

 

Principali output realizzati dall’esperienza:

Alle attività condotte nel quadro del progetto sono riconducibili diverse tipologie di output:

  • accordi di cooperazione interregionale e transnazionale sui temi delle politiche attive del lavoro, della mobilità e dell’inclusione;
  • sperimentazioni pilota sui temi dell’integrazione dei servizi sociali e del lavoro;
  • progetti di mobilità rivolti in particolare ai giovani svantaggiati e NEET, attraverso scambi internazionali con alcuni paesi partner come Germania, Spagna e – in un secondo momento – anche Svezia e Polonia;
  • visite di studio rivolte ai policy maker e agli stakeholder trentini;
  • rapporti tecnici in collaborazione con la piattaforma tematica europea del FSE a partire da buone pratiche identificate su: integrazione dei servizi; occupazione femminile e politiche di conciliazione;
  • profilazione degli utenti e pratiche di outreach rivolte ai disoccupati di lungo periodo ed ai giovani disoccupati;
  • workshop internazionali su mobilità giovanile e occupazione femminile;
  • peer review organizzate a Trento con policy maker stranieri;
  • proposta di programma europeo rivolto alla mobilità di giovani svantaggiati e NEET, proposta maturata all’interno della rete di scambio internazionale TLN MOB e coordinata dal Ministero del Lavoro tedesco.
Risultati attesi:

In linea con l’obiettivo di migliorare la capacità amministrativa e istituzionale, nell’ottica di una maggiore qualificazione degli attori del sistema e della buona governance, il progetto ha inteso promuovere occasioni di confronto, collaborazione e trasferimento di buone prassi e di esperienze virtuose riferite alle politiche sociali e a quelle attive del lavoro tra i diversi contesti regionali e provinciali.

I risultati attesi del progetto riguardano:

  • la crescita dei livelli di conoscenze e competenze dei soggetti coinvolti nelle varie fasi dei processi di decisione, di elaborazione di policy, di realizzazione di interventi;
  • il contributo allo sviluppo di una cultura dell’integrazione e della gestione condivisa riferita agli interventi e alle politiche da attuare;
  • il contributo alla individuazione di pratiche da trasferire negli ambiti di azione del Programma Operativo del FSE ed in particolare riguardo alle politiche sociali ed alle politiche attive del lavoro;
  • la collaborazione interregionale e transnazionale tra attori istituzionali e tra operatori;
  • la sperimentazione di iniziative;
  • la capitalizzazione di apprendimenti in contesti di confronto transnazionale e interregionale.
Risultati raggiunti:

Attraverso le azioni condotte si sono raggiunti i seguenti risultati:

  • tavoli tecnici di concertazione tra attori istituzionali e stakeholder territoriali sui temi delle politiche attive del lavoro (integrazione dei servizi nel contrasto alla disoccupazione di lungo periodo; attivazione dei giovani Neet; mobilità dei giovani svantaggiati) e politiche sociali (inclusione sociale e distretti dell’economia solidale);
  • protocolli di collaborazioni interregionali e transnazionali;
  • iniziative di scambio tra operatori;
  • modello sperimentato di integrazione dei servizi sociali e del lavoro attraverso la figura del case manager per disoccupati di lungo periodo;
  • sperimentazione e trasferimento di buone pratiche internazionali, come il sistema dello sportello unico per i giovani mutuato dal caso finlandese. Il progetto permetterà l’integrazione dei servizi attualmente offerti dai centri per l’impiego, dalle politiche abitative e dalle politiche sociali in un unico sportello multifunzione;
  • workshop transnazionali e interregionali di qualificazione del sistema trentino;
  • progetti di mobilità di giovani svantaggiati, attraverso scambi internazionali con Germania, Spagna, Svezia e Polonia.
Punti di forza:

Il principale punto di forza del progetto risiede nell’accompagnamento del sistema Trentino nel suo complesso (rappresentato dai decisori politici, dai policy maker, dagli operatori pubblici ma anche dagli stakeholder) all’innovazione (anche sociale) e alla qualificazione attraverso la cooperazione interregionale e transnazionale. Quest’ultima è stata intesa come luogo di sperimentazione, rafforzamento e sostenibilità del sistema ma anche quale strumento di miglioramento delle competenze dei singoli. La cooperazione ha funzionato poiché promossa a tutti i livelli sia con un approccio top-down (quella delle reti di tematiche europee del FSE della Commissione europea) sia bottom-up, a partire dagli operatori o da partenariati progettuali.

Principali criticità:

Non si sono rilevate criticità.


Elementi utili al trasferimento dell’esperienza

 

Lezioni:

Le principali lezioni tratte dall’esperienza sono quelle seguenti:

  • il confronto interregionale e transnazionale stimola e richiede l’attivazione di eguale confronto a livello territoriale in modo da animare la partecipazione e il confronto con gli stakeholder economico-sociali direttamente coinvolti nelle esperienze da trasferire;
  • al fine dell’ottenimento dei risultati, si delineano come fondamentali la preparazione e l’accompagnamento scientifico e metodologico alla cooperazione in modo da dirigere la ricerca e il trasferimento verso le pratiche più utili e più innovative al contesto trentino;
  • importante è anche la consapevolezza di quanto è presente sul territorio, di come funziona (la valutazione delle politiche è essenziale) e di quali possono essere le direzioni di miglioramento oltre ad una corretta lettura del fabbisogno. Da questo punto di vista la capacità di mirare in modo preciso le tematiche di interesse risulta fondamentale al fine di minimizzare il rischio che la fase di ricerca diventi dispersiva.
  • Il progetto ha infine fornito nuova consapevolezza delle opportunità offerte dalla partecipazione a reti europee di condivisione di esperienze sui temi di interesse per la provincia. 
Trasferibilità:

Il principale elemento di trasferibilità risiede nel coinvolgimento degli stakeholder sin dall’inizio (in chiave di fattibilità), durante la cooperazione (monitoraggio) ed a conclusione del processo (sostenibilità).

Sono inoltre trasferibili ad altri contesti le pratiche sviluppate durante il progetto, come gli scambi di mobilità per i NEET, la sperimentazione della figura del case manager, e lo sportello multifunzione per i giovani.

Supporto:
  • Coaching alle amministrazioni che intendono implementare esperienze simili