Ondata di controlli del Fisco (con nuovi poteri) anche a conviventi e familiari “evadere diventa impossibile”

Il Fisco può controllare anche familiari e conviventi: cosa rischi se hai un conto a nome di un parente

Il Fisco amplia i suoi poteri di controllo: ora l’Agenzia delle Entrate può effettuare accertamenti fiscali anche su familiari, conviventi e soci del contribuente. La novità arriva da una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 13761/2025), che ha confermato la possibilità di estendere le verifiche a chi è legato da rapporti personali o professionali con il soggetto indagato, ma solo in presenza di un ragionevole sospetto di intestazione fittizia del conto corrente.

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Ondata di controlli del Fisco (con nuovi poteri) anche a conviventi e familiari “evadere diventa impossibile” – ot11ot2.it

Questo significa che, in determinate situazioni, non solo il contribuente finisce sotto la lente dell’Agenzia delle Entrate, ma anche le persone a lui vicine. La motivazione? Contrastare con maggiore efficacia l’evasione fiscale e smascherare eventuali manovre elusive, come il trasferimento di fondi a conti intestati a terzi solo formalmente.
Con questa estensione, l’Agenzia delle Entrate mira a chiudere tutte le possibili vie di fuga utilizzate da chi tenta di nascondere patrimoni o flussi finanziari non dichiarati.

Le verifiche possono riguardare anche movimentazioni sospette su conti familiari, che in passato venivano spesso esclusi dai controlli per mancanza di un collegamento diretto.
Ora, invece, un legame affettivo o una semplice convivenza potrebbero essere sufficienti per far scattare l’accertamento, se ci sono indizi concreti.
Questa novità rappresenta quindi un passo deciso verso una maggiore trasparenza e un controllo più capillare da parte del Fisco.

Quando il Fisco può controllare anche familiari e conviventi?

Secondo quanto stabilito nell’ordinanza 16850/2024 della Cassazione, e come previsto dall’articolo 32 del D.P.R. 600/1973, ogni movimento bancario può essere considerato fiscalmente rilevante se il contribuente non riesce a dimostrarne l’estraneità a operazioni imponibili. Questo principio, già valido per i titolari di conto, viene ora applicato anche a: coniugi o ex coniugi; conviventi; familiari conviventi; soci d’impresa

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Quando il Fisco può controllare anche familiari e conviventi? – ot11ot2.it

Il Fisco può quindi consultare conti correnti, carte prepagate, investimenti e depositi intestati a queste figure qualora emergano elementi sospetti, come flussi di denaro incoerenti rispetto alla dichiarazione dei redditi del contribuente. Il ragionevole sospetto di intestazione fittizia del conto corrente è il presupposto imprescindibile per questi controlli estesi. Senza una base solida, infatti, l’accesso a dati di terzi non sarebbe legittimo. L’introduzione dell’Anagrafe dei rapporti finanziari ha permesso all’Agenzia delle Entrate di potenziare i controlli grazie a un database che raccoglie:

Con i controlli incrociati, il Fisco riesce a individuare anomalie in tempi molto più rapidi rispetto al passato. Se da questi accertamenti emergono discrepanze, l’Agenzia può richiedere chiarimenti al contribuente. In mancanza di prove documentali, i movimenti si presumono fiscalmente rilevanti. In conclusione, sapere che il Fisco può controllare anche familiari e conviventi in caso di accertamento fiscale, rappresenta un forte deterrente per chi tenta di eludere le imposte attraverso terzi. La trasparenza bancaria e la tracciabilità diventano quindi strumenti essenziali per evitare contestazioni e sanzioni.

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