Si rischia grosso con la simulazione ai danni dello Stato, se ci si comporta così, il carcere è assicurato.
La simulazione ai danni dello Stato non è una questione così lontana dal comportamento di molti. Infatti, tantissimi non sanno che alcune loro “leggerezze” potrebbero essere considerate come tali dall’intero sistema. I regali a moglie e figli non sono uno scherzo, ecco perché bisogna assolutamente sapere questi dettagli che fanno la differenza.

Si esplicano degli esempi concreti, quindi molteplici, nei quali le persone possono ritrovarsi, e riconoscere in totale autonomia, se quanto compiuto possa considerarsi una simulazione ai danni dello Stato, o meno. Come già detto, molti nemmeno si rendono conto della gravità della situazione.
Complice una burocrazia tutta italiana che nella maggior parte dei casi rende le cose lente e abbastanza articolate per le persone che poco sono esperte delle tematiche in gioco.
Un contribuente con debiti fiscali potrebbe ricevere un avviso di accertamento dall’Agenzia delle Entrate, l’ADE. Così, questi per evitare il pignoramento della casa, si separa consensualmente dalla moglie, cedendole in maniera formale la casa.
Dal punto di vista gestionale, sembrerebbe un fatto comprensibile data la delusione dal marito, ma se questi continuano a vivere insieme come se nulla fosse cambiato, quindi senza reale separazione, ci sono guai. Hanno simulato la separazione, se fosse stata vera, non ci sarebbe stato alcun problema
Ma come hanno capito che fosse falsa?
Carcere assicurato per chi fa simulazione ai danni dello Stato
Perché la simulazione si scopre grazie ad indizi evidenti di convivenza stabile. Social media e testimonianze sono le prove fondamentali che condannerebbero di reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, i sue coniugi in esame. Ma non è l’unico esempio che fa chiarire quale condotta sia illegale e quale no.

C’è il caso della costituzione di un fondo patrimoniale o di trasferimento dei beni a familiari, come i figli minori, davanti accertamenti fiscali. In queste operazioni prive di intento illegale, ci potrebbero però essere le condizioni di simulazione che intendono sottrarre beni al fisco. Le conseguenze? Non solo civili, si cade nel penale!
Chi vuole punteggi alti per accedere agli asili pubblici, potrebbe simulare la separazione, senza rendersi conto di compiere un reato tributario, poiché si sottraggono beni alla riscossione delle imposte.
Generalmente la simulazione si consolida quando manca una reale volontà di scioglimento del vincolo coniugale. La convivenza prosegue, e il trasferimento dei beni avviene in tempi sospetti, Ciò quasi sempre dopo l’avvio di un contenzioso fiscale. La Cassazione ha più volte confermato che le condotte integrano il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Ci sono pene che vanno fino a sei anni di carcere e pure il coniuge che riceve i beni può essere coinvolto. Si conferma che la “simulazione” non può mai essere un’escamotage per proteggere il patrimonio, ha conseguenze legali e penali, da cui oggigiorno, non si può sfuggire.