In determinate condizioni è possibile beneficiare dell’agevolazione sulla prima casa anche per un secondo immobile: ecco cosa dice la legge.
Per ovvie ragioni, è normale pensare che un’agevolazione economica chiamata ‘prima casa’ sia riservata all’acquisto di un’unica abitazione. Ma siccome le situazioni personali e familiari possono essere tra le più disparate, talvolta anche la legge presenta sfumature e, in certi casi, veri e propri paradossi. Questo è uno di quei casi.

Ma partiamo dalla base. L’agevolazione prima casa non è altro che una misura pensata per alleggerire le imposte a chi acquista il primo immobile da destinare ad abitazione principale. Ad oggi è un’agevolazione molto utilizzata, che permette – ad esempio – di pagare un’imposta di registro ridotta o, in caso di acquisto con IVA, di beneficiare di aliquote più basse.
A questo punto, la domanda che molti si fanno è una: si può usufruire del bonus prima casa su più immobili? La risposta non è così scontata, perché in linea generale la legge lo vieta. Tuttavia, esistono delle eccezioni ben precise. Vediamo allora quando è possibile applicare l’agevolazione prima casa anche su un secondo immobile, senza rischiare di perdere i benefici fiscali o, peggio ancora, di dover restituire quanto già risparmiato.
Quando è possibile acquistare due immobili con l’agevolazione prima casa
In condizioni comuni non è possibile ottenere l’agevolazione prima casa su due immobili, perché mancherebbero del requisito principale. Ma non è raro sentir dire che questo non è vero o, comunque, non assoluto. Bene, chi dice che si possono acquistare due immobili sfruttando la stessa agevolazione non sta dando un’informazione propriamente falsa, ma vanno precisate le casistiche.

Il caso più frequente è quello di chi vende la prima casa agevolata e ne compra subito un’altra. Se la vendita avviene entro un anno dall’acquisto del nuovo immobile, si può applicare di nuovo l’agevolazione, anche se formalmente si possiede già un’abitazione. L’importante è rispettare i tempi e trasferire la residenza nel Comune della nuova casa.
Un’altra possibilità riguarda le abitazioni composte da più unità catastali: ad esempio, un appartamento diviso in due ma utilizzato come un’unica casa. In quel caso, se le unità fanno parte dello stesso edificio e sono funzionalmente collegate, l’agevolazione si può estendere anche alla seconda unità.
E poi c’è il caso delle successioni o donazioni: se si eredita un immobile con le agevolazioni prima casa già in corso, non si perde il beneficio, e in alcuni casi è possibile richiederlo anche su un altro immobile, se quello ricevuto non è stato acquistato volontariamente.
Insomma, la regola c’è, ma non è rigida come sembra. Basta conoscere le eccezioni, agire nei tempi giusti e, quando serve, chiedere consiglio a un esperto, perché quando si tratta di agevolazioni di questo tipo la burocrazia si rivela rigida e l’errore dietro l’angolo.