Fai attenzione a difende i tuoi diritti come lavoratore in caso di trasferimento: la normativa da conoscere assolutamente.
Avere un contratto lavorativo implica spesso affrontare particolari situazioni, che non sempre potrebbero essere tra quelle aspettate dal lavoratore e, soprattutto, accolte positivamente da quest’ultimo. Ad esempio, molti dipendenti potrebbero anche ora essere alle prese con un trasferimento.

Nel dettaglio, come da definizione, il trasferimento di un lavoratore comporta la definita dislocazione unità produttiva/operativa ad un’altra; questo, di fatto, rientra nel normale esercizio del potere direttivo del datore di lavoro. Il trasferimento può essere disposto su base volontaria, o quando sussistono delle ragioni tecniche, organizzative e produttive comprovate.
La prova di ciò, deve essere fornita ovviamente dal datore di lavoro. Ma si può rifiutare un trasferimento? E’ nei diritti del lavoratore, oppure no? A cosa si va incontro? La risposta a quesiti piuttosto comuni fra chi si trova in questa particolare situazione.
Trasferimento del lavoratore, si può rifiutare? Quali diritti si hanno?
Come riportato dall’esperto di generazionevincente.it, un recente chiarimento arrivato dalla Corte di Cassazione (sentenza n. 21037/2006), ha sottolineato come un trasferimento non sorretto da ragioni tecniche, organizzative e produttive, può considerarsi nullo.

In sostanza, affinché il trasferimento sia legittimo, il datore di lavoro deve portare chiara dimostrazione dell’inutilità del dipendente nella sede di provenienza, oltre alle ragioni per il quale la scelta è ricaduta su di lui e non su colleghi che hanno analoghe mansioni. Inoltre, va anche dimostrata la necessità della presenza di quel dipendente nella nuova sede di destinazione.
Come sottolinea l’esperto, in ogni caso, il rifiuto di trasferimento da parte del lavoratore non è sempre oggetto di sanzioni; nel caso in cui il rifiuto sia giustificato (disabilità o situazioni di gravità, assistenza di familiare, convivente con disabilità, ruolo nel consiglio comunale, provinciale o altro ente territoriale, oppure diriga una RSA) può essere accolto senza nessuna sanzione.
Nel caso di trasferimento, quindi, è bene prendere in analisi tutte le sfumature della propria situazione e capire se si ha il diritto di rifiutare senza imbattersi in sanzioni, e se effettivamente il datore di lavoro ha dei motivi più che validi per procedere. Dei dettagli assolutamente da non trascurare, per avere più chiarezza in merito al proprio futuro lavorativo; fate quindi attenzione e, in caso di dubbi, è sempre meglio rivolgersi a legali ed esperti di questioni legate al diritto lavorativo.