Direttamente dalla Svezia, arriva il trucchetto per abbassare i livelli di mercurio dal tonno in scatola direttamente a casa.
Non serve un laboratorio, né un filtro magico. Basta un gesto semplice che facciamo quasi sempre, spesso senza pensarci. E invece oggi quel gesto diventa un’arma: contro il mercurio, contro le sostanze tossiche che si accumulano nei pesci più amati e più venduti al mondo. Dalla Svezia arriva una soluzione tanto geniale quanto sorprendente.

Come ormai noto, il pesce è pieno di mercurio. E più è grande, più ne contiene. Ad alimentare questo fenomeno è sicuramente l’inquinamento, ma questo metallo pesante è altamente tossico, sia per la fauna marina che per l’essere umano.
Sebbene ci siano delle regole ben chiare sul limite di mercurio consentito nel tonno (sia in scatola che non), il consumo frequente di tonno in scatola può portare a un’esposizione significativa al metilmercurio. Per questo la Svezia non è rimasta a guardare, proponendo una soluzione domestica a prova di sgocciolamento.
Il metodo svedese per ‘ripulire’ il tonno dal mercurio
Una soluzione semplice, ma con dentro tutta la scienza necessaria. Dalla Swedish University of Agricultural Sciences arriva una proposta che potrebbe cambiare per sempre il modo in cui guardiamo il tonno in scatola. L’idea è geniale nella sua semplicità: arricchire il liquido di governo con cisteina, un amminoacido naturale capace di legarsi al mercurio.

In laboratorio, i risultati hanno superato le aspettative: nei pezzi di tonno più piccoli, dove la superficie di contatto è maggiore, la presenza di mercurio si riduce anche del 35%. Il motivo? Il metilmercurio – la forma più tossica di questo metallo pesante – passa dalla carne al liquido, grazie proprio all’azione della cisteina.
Il tonno resta lo stesso, per gusto, odore e aspetto. Nessuna alterazione, nessun retrogusto. Ma c’è una sola condizione: il consumatore deve sgocciolare bene la scatoletta prima di consumarla. Solo così si porta via anche il mercurio ‘catturato’.
Il trucco funziona, ma non è (ancora) perfetto. La ricerca è ancora nelle sue fasi iniziali e ci sono questioni aperte, prima tra tutte lo smaltimento del liquido contaminato. È presto per parlare di uso commerciale, ma il potenziale è alto: finalmente un gesto banale come sgocciolare potrebbe rappresentare la soluzione contro il mercurio.
Un primo passo. Forse piccolo, ma concreto. Ma attenzione: qualora la ricerca venisse approvata e applicata anche per i prodotti destinati all’Italia, probabilmente non sarebbe lo stesso un via libera a consumare tonno ogni giorno. Il mercurio resta un rischio concreto, soprattutto per chi è più vulnerabile, come bambini e donne in gravidanza.