Attenzione a questi 6 movimenti sul conto corrente: il Fisco li considera segnali di possibile evasione fiscale
Il conto corrente è ormai diventato una finestra aperta sul nostro stile di vita e sulle nostre abitudini economiche. Il Fisco, grazie agli strumenti digitali sempre più avanzati, ha piena visibilità su ciò che accade nei nostri rapporti bancari.

Ogni entrata o uscita di denaro può essere interpretata come un potenziale indizio di evasione fiscale, a meno che non si riesca a fornire una prova chiara del contrario. In quest’ottica, conoscere quali sono i 6 movimenti sospetti del conto corrente che allertano il Fisco è fondamentale per evitare sanzioni o controlli invasivi. Uno dei primi segnali che attira l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate riguarda prelievi e versamenti di denaro contante.
Anche se non esiste un limite per i movimenti sul proprio conto, versare cifre importanti o effettuare prelievi frequenti può sembrare sospetto, specialmente se ricorrente o poco giustificato. A suscitare allarme, però, sono anche i casi opposti: chi non preleva mai nulla pur ricevendo entrate regolari, come stipendi o pensioni, potrebbe insospettire il Fisco, che potrebbe ipotizzare l’esistenza di fonti alternative di reddito non dichiarate.
Quali movimenti bancari vengono segnalati?
Un’altra categoria a rischio riguarda i trasferimenti di denaro da o verso l’estero. Anche quando avvengono per motivi legittimi, come investimenti o supporto familiare, questi movimenti vengono sottoposti a un maggiore scrutinio, soprattutto se superano i 5.000 euro. La banca, in tal caso, può richiedere una motivazione scritta e aggiornare il questionario antiriciclaggio, inoltrando una segnalazione all’Uif, la quale può essere trasmessa, in seguito, al Fisco.

Anche ricevere bonifici da privati cittadini può essere rischioso, specialmente se avviene frequentemente e senza una causale chiara. In mancanza di una documentazione che giustifichi la provenienza delle somme – ad esempio vendita di beni usati, rimborsi spese o donazioni familiari – il rischio è che queste entrate vengano considerate reddito non dichiarato.
Sotto osservazione anche gli scambi di denaro tra coniugi. Se uno dei due non ha reddito, ma riceve frequenti bonifici dall’altro, si può ipotizzare un tentativo di nascondere redditi imponibili. Situazioni simili richiedono prove documentali per evitare accertamenti e sanzioni.
Infine, i bonifici ricorrenti non giustificati, simili a stipendi in nero, rappresentano un campanello d’allarme per l’Agenzia delle Entrate. Ogni versamento sul conto viene considerato reddito fino a prova contraria, per cui è fondamentale conservare ricevute, dichiarazioni e ogni documento utile a dimostrare la legittimità dell’operazione. Conoscere i 6 movimenti sospetti del conto corrente che allertano il Fisco permette di proteggersi da accertamenti fiscali indesiderati, mantenendo trasparenza e tracciabilità nella gestione del proprio denaro.