Evasione fiscale, arriva il nuovo Evasometro nel 2025: chi rischia i controlli fiscali e come verranno identificati i soggetti a rischio grazie alla nuova tecnologia
Nel 2025 entrerà in funzione un nuovo e sofisticato strumento di controllo fiscale, noto come Evasometro, un’innovativa tecnologia sviluppata per contrastare in modo più efficace l’evasione fiscale e individuare con maggiore precisione i soggetti che presentano elevati debiti fiscali e un alto indice di rischio, consentendo così alla Guardia di Finanza di intensificare le attività di monitoraggio e recupero delle imposte non versate.

Grazie a un sofisticato sistema di analisi e monitoraggio, sarà possibile individuare movimenti finanziari sospetti e comportamenti anomali, permettendo di concentrare i controlli su chi effettivamente tenta di eludere il fisco. L’obiettivo è garantire un’azione più efficace e mirata, evitando verifiche inutili su contribuenti in regola e puntando invece su chi sfrutta meccanismi fraudolenti per sottrarsi agli obblighi fiscali.
L’elemento chiave di questo sistema è l’indice di rischio fiscale, costruito attraverso specifici indicatori capaci di segnalare situazioni anomale. Il sistema si basa sui dati provenienti dallo scambio automatico di informazioni fiscali secondo il Common Reporting Standard (CRS) e dall’archivio dei rapporti finanziari.
Questi strumenti permettono di tracciare il flusso di capitali, individuando attività sospette come trasferimenti di denaro verso l’estero o investimenti incompatibili con il reddito dichiarato. La Guardia di Finanza ha richiesto che le comunicazioni alle banche dati fiscali avvengano con frequenza mensile per garantire un aggiornamento costante e aumentare l’efficacia dei controlli.
Come funziona il nuovo Evasometro per scovare chi evade il fisco
I soggetti a rischio saranno selezionati sulla base di debiti fiscali superiori a 50 mila euro. Una volta individuati, scatteranno controlli mirati per ricostruire il percorso dei beni e rendere possibile il recupero delle imposte dovute. Tra i fenomeni sotto la lente della Guardia di Finanza spiccano le cosiddette società “apri e chiudi”, partite IVA create con lo scopo di evadere il fisco per un periodo limitato prima di essere chiuse e riaperte sotto una nuova veste.

Solo nel 2024 sono state individuate e chiuse circa 3.800 società di questo tipo. Un altro punto critico riguarda le frodi sui crediti d’imposta. Per contrastarle, la Guardia di Finanza opererà su due fronti: da un lato attraverso indagini di polizia giudiziaria, dall’altro con controlli fiscali mirati.
Dal primo gennaio 2025 è inoltre attiva la Silver Notice, un sistema che permette di interrogare le banche dati patrimoniali di oltre 50 paesi per rintracciare beni riconducibili a soggetti sottoposti a indagini. La prima operazione con questa tecnologia è già stata avviata su richiesta delle autorità italiane.
Secondo il presidente della commissione finanze Massimo Garavaglia, uno degli aspetti fondamentali della nuova strategia è la distinzione tra chi aderisce in buona fede a misure di sanatoria e chi utilizza questi strumenti per aggirare il fisco. L’obiettivo è concentrare le verifiche sui soggetti recidivi, incrociando i dati per individuare le posizioni più gravi.
Ogni ora in Italia maturano 37 milioni di crediti erariali non riscossi, un dato che evidenzia la necessità di interventi rapidi e mirati per contrastare l’evasione fiscale e garantire maggiore equità nel sistema tributario.