Cosa succede quando si lascia un’auto in un parcheggio a pagamento e quando si torna presenta dei danni? La legge prevede questo.
Quando si deve andare in centro o si è di passaggio in un’altra città capita di dover lasciare l’auto all’interno di un’autorimessa per praticità. A prima vista sembra un posto sicuro, al coperto, per cui si paga anche profumatamente se in zona prossima ad alcuni monumenti. Ma che fare quando si torna a riprendere la vettura e si notano dei danni che prima non c’erano?

Se non ci sono biglietti e non si vede nessun altro veicolo danneggiato accanto alla macchina viene difficile capire cosa sia successo. Peccato che un danno alla carrozzeria sia caro da ripagare e non sia certo colpa del proprietario, visto che non era presente e l’auto era parcheggiata. L’unica alternativa possibile rimane perciò domandare i danni al proprietario del parcheggio.
A questo punto però viene da chiedersi se quest’ultimo abbia effettivamente responsabilità in merito secondo la legge. Per dare una risposta possiamo fare riferimento a un ricorso presentano prima in Cassazione a Roma accolto dopo ben due appelli rifiutati e devoluto in Tribunale. La vicenda trattava un’auto ritrovata danneggiata dopo cinque giorni in un’autorimessa.
Le responsabilità dei parcheggi a pagamento
La sentenza in questione è la n. 14347/2019 del Tribunale capitolino. Il proprietario del veicolo danneggiato aveva presentato richiesta di risarcimento portando anche la testimonianza oculare della moglie relativamente ai danni riscontrati. La questione andava risolta basandosi sulle responsabilità del depositante e del depositario relativamente al veicolo.

Quando si lascia l’auto in custodia a un altro ente, come il parcheggio, occorre infatti portare tre prove fondamentali. Prima di tutto e dimostrare di aver affidato il mezzo al depositario, dopodiché occorre comprovare di aver sostenuto una spesa per far fronte a un danno riscontrato. Non si può perciò presentare richiesta di risarcimento senza una fattura o una ricevuta.
Infine serve provare che tale danno sia avvenuto nel periodo di custodia da parte del depositario. Nel caso in questione il ricorso è stato infine rifiutato perché le prove presentate non risultavano valide allo scopo. In caso i tre punti elencati risultino validi invece starebbe al depositario difendere la propria posizione.
Il proprietario del parcheggio nel dettaglio dovrebbe dimostrare che i danni non sono dovuti a fattori legati alla struttura. In altre parole dimostrare che sono dovuti ad agenti esterni o che l’auto era già rovinata.