Ci sono dei lavori straordinari da fare nel condominio? Ora viene chiarito che serve la maggioranza, in tanti piangono.
Il lavoro, la famiglia, gli amici e anche…il condominio. Gestire le situazioni inerenti alla propria abitazione può non essere facile, come può non essere facile il rapporto con i condomini; inoltre, tra le varie discussioni da affrontare con gli altri proprietari all’interno del condominio, ci sono anche quelle relative ai lavori straordinari.
Quando si discute insieme a tutto il condominio, ci si riunisce in assemblee (con tanto di verbali) e si delibera cosa fare: ma quanti condomini d’accordo servono per prendere delle decisioni? Qual è la soglia minima, basta la maggioranza oppure no? Il problema sussiste soprattutto quando si parla di fare dei lavori straordinari.
La risposta, basandosi sulla legge, potrebbe non essere quella che ci aspettiamo ed avere molte più sfumature del previsto: ecco chiariti i dettagli sulla maggioranza per approvare dei lavori straordinari.
Quale maggioranza per i lavori straordinari in condominio? I dettagli
Stando a quanto riportato da laleggepertutti.it, l’articolo 1136 del Codice Civile parla di due casi ben particolari: gli atti di ordinaria amministrazione ( la maggioranza degli intervenuti e almeno un terzo del valore dell’edificio, 333,33 millesimi) e di quella riparazioni straordinarie di notevole entità. In questo secondo caso, non basta la maggioranza dei voti dei partecipanti all’assemblea, ma almeno la metà del valore dell’edificio (500 millesimi).
Anche nel caso in cui si debbano approvare innovazioni per il miglioramento del condominio o per un uso più comodo delle cose comuni, è necessaria la stessa maggioranza dei lavori ritenuti straordinari e di notevole entità. Per “notevole entità” vengono intesi interventi importanti e straordinari, in cui si valutano l’importo complessivo, l’incidenza sulla struttura o sulla funzionalità dell’edificio
E’ quindi specificato che non esistono dei parametri specifici per la valutazione, nonché delle soglie che sono sempre valide: la stima va fatta caso per caso a seconda dei parametri indicati dalla giurisprudenza, che includono anche il numero dei condomini e il valore complessivo dell’edificio.
Una prima valutazione sull’intervento e sulla possibile maggioranza necessaria andrebbe presentata dall’amministratore durante la preparazione dell’ordine del giorno e dei preventivi, così da informare i condomini. La decisione finale sul quorum necessario spetta comunque, in ultima battuta, sempre all’assemblea: in caso di contestazione, invece, direttamente al giudice.
