Perquisizione auto da parte della polizia: i casi in cui è legittima, cosa prevede la legge e quali sono i tuoi diritti
La perquisizione di un’autovettura da parte delle forze dell’ordine è un atto che può incidere profondamente sulla libertà personale e sulla riservatezza dei cittadini. Proprio per questo motivo, la polizia non può perquisire un’auto senza rispettare limiti e condizioni ben precisi, fissati dalla Costituzione e dalle leggi ordinarie.

Molti automobilisti si chiedono quando è legittimo che un agente chieda di ispezionare il veicolo. La risposta varia a seconda del contesto – indagini penali, controlli di pubblica sicurezza, verifiche fiscali – e soprattutto della presenza o meno di un mandato emesso dall’autorità giudiziaria.
La regola generale prevede che la polizia non può perquisire un’auto senza un provvedimento motivato del magistrato, come stabilito dall’articolo 13 della Costituzione e da varie sentenze della Corte Costituzionale (tra cui la n. 116/2022 e la n. 219/2019). Il decreto può essere emesso dal Pubblico Ministero durante le indagini preliminari o da un giudice in altre fasi del procedimento.
Tuttavia, le forze dell’ordine possono eseguire semplici controlli amministrativi – ad esempio sul rispetto del Codice della strada – senza bisogno di autorizzazione, ma senza entrare nella sfera personale o privata del conducente.
Quando la polizia può perquisire un’auto senza mandato
La polizia può perquisire un’auto senza mandato solo in situazioni eccezionali previste dalla legge. È il caso, ad esempio: della flagranza di reato (quando l’illecito è appena stato commesso o è in corso), del pericolo che le prove vengano alterate o distrutte, dei controlli antidroga, ai sensi dell’art. 103 del DPR 309/90, o degli accertamenti fiscali, in casi particolari.

In questi casi, l’atto di perquisizione deve essere comunicato all’autorità giudiziaria entro 48 ore e convalidato entro le successive 48. In assenza di convalida, la perquisizione è nulla. Nel contrasto al traffico di droga, la normativa consente alla polizia di perquisire un’auto senza mandato, se c’è fondato motivo di sospettare la presenza di stupefacenti. Lo stabilisce l’art. 103 del Testo Unico Stupefacenti, già confermato dalla Corte Costituzionale. Nel campo fiscale, la Guardia di Finanza può agire diversamente a seconda della natura dell’autovettura:
- Se l’auto è privata o usata promiscuamente, la perquisizione senza autorizzazione è illegittima.
- Se l’auto è aziendale, può essere assimilata a un “locale” dell’impresa e la perquisizione è legittima anche senza decreto, purché usata a fini lavorativi.
In conclusione, la polizia non può perquisire un’auto senza rispettare precisi limiti di legge. Solo in casi tassativi può procedere d’iniziativa, ma resta obbligatoria la convalida dell’autorità giudiziaria. Conoscere i propri diritti è fondamentale per ogni cittadino.