Dal mercato è stato richiamato un lotto di cozze per presunta presenza di un batterio, Vibrio Parahaemolyticus. Non bisogna mangiare il prodotto.
Il Ministero della Salute ha lanciato un nuovo richiamo alimentare per avvisare i consumatori di un reale pericolo per la salute. Il ritiro riguarda un lotto di cozze, un prodotto molto utilizzato dagli italiani. Vediamo qual è il lotto incriminato, il marchio e l’azienda produttrice. Se avete comprato queste cozze non mangiatele.

Le cozze sono molluschi che abbondano nel Mar Mediterraneo, specialmente nel Mar Adriatico. Si mangiano sia crude che cotte e si utilizzano per svariate preparazioni. Molto graditi il sauté di cozze, gli spaghetti con cozze e vongole, le cozze gratinate. Prima di consumarle bisogna pulire con cura il guscio usando un coltellino e uno spazzolino e togliendo con attenzione tutta la sabbia.
Devono essere ben chiuse quando si comprano, poi si apriranno da sole mettendole in acqua. Per evitare rischi per la salute meglio mangiare le cozze dopo averle cotte dato che la cottura uccide gran parte dei microrganismi patogeni. Bisogna anche saper scegliere le cozze, individuando quelle fresche. Guscio chiuso di colore scuro e lucido, odore di mare delicato, suono sordo se si sbattono e un buon peso.
Ecco le cozze ritirare dal mercato dal Ministero della Salute
Il Ministero della Salute ha ritirato dal mercato un lotto di cozze mitili del marchio L’Acquachiara. Il lotto incriminato è il numero 32348. Azienda produttrice L’Acquachiara Srl con stabilimento di produzione situato a Chioggia, in via Orti Ovest 1 nella città metropolitana di Venezia. Il marchio di identificazione è UE IT 560 CSM. Sull’etichetta di richiamo non è stato segnalato il peso della confezione né il formato e la data di confezionamento. Non c’è neanche una foto del prodotto.

Viene segnalato, però, il motivo del richiamo delle cozze. La presenza di Vibrio Parahaemolyticus nei mitili. Si tratta di un batterio che può causare diarrea, vomito, mal di testa, febbre e gastroenteriti acute. Nei soggetti vulnerabili può causare infezioni più gravi e portare setticemia. I sintomi generalmente compaiono 12/24 ore dopo il consumo degli alimenti contaminati.
Ecco perché il prodotto non deve essere consumato ma riportato al punto vendita per chiedere il rimborso della spesa. Non è necessario avere con sé lo scontrino. Controllate subito il lotto delle cozze che avete comprato per evitare problemi di salute e verificate spesso sul sito del Ministero della Salute i richiami alimentari.