Quando arriva l’estate in molti iniziano a notare una diminuzione notevole dell’appetito e mangiano di meno. Ma come mai?
Non è un caso che in inverno siamo abituati a mangiare piatti più calorici e serviti caldi mentre in estate preferiamo delle pietanze più leggere. Quando inizia il caldo infatti diverse persone, di solito buone forchette, iniziano ad avvertire di meno lo stimolo della fame. Durante i pasti tendono ad avanzare sempre qualcosa, e anche solo un boccone in più richiede un grosso sforzo.

Si tratta di una condizione così diffusa che alla fine è arrivata anche a guadagnarsi un nome: inappetenza estiva. Soprattutto quando non piove per più giorni di fila e l’afa si fa sentire tende a diventare anche più marcata, e colpisce tutti, dai bambini agli anziani. Qualcuno esulterà sperando che la sua linea ne tragga beneficio, ma non si tratta di una situazione da prendere alla leggera.
La ragione alla base di questa condizione di inappetenza infatti è un po’ più complessa di quanto si creda. Non è il caldo a far passare l’appetito bensì un effetto che le temperature sopra la media possono avere sul nostro organismo. Un effetto che a essere onesti può diventare molto pericoloso se sottovalutato.
Come vincere la mancanza di appetito in estate
Con le alte temperature torna sempre sia alla televisione che alla radio il solito monito da parte dei medici di famiglia. Vale a dire mantenersi idratati bevendo almeno due litri di acqua al giorno, rivolto in particolare agli anziani. A quanto apre è sempre l’idratazione del nostro corpo ad essere collegata alla sensazione di appetito e dunque può influenzarlo in modo ingente.

Quando si perdono liquidi con il sudore infatti diminuisce il volume di sangue in circolo nell’organismo. Come conseguenza le sostanze presenti nel circolo sanguigno aumentano a livello di concentrazione, e tra queste troviamo sali minerali, zuccheri e proteine. Questo effetto inganna il nostro organismo facendogli credere che la variazione sia un effetto dell’alimentazione.
Il nostro cervello infatti stimola la fame in seguito a un abbassamento dei nutrienti nel sangue. La soluzione perciò è cercare di diluire nuovamente il sangue assumendo la giusta quantità di acqua. Questa non sempre corrisponde ai classici due litri raccomandati, ma va adattata all’attività fisica che si pratica, a quanto si suda e quanto tempo si trascorre all’aperto.