Caffè richiamato d’urgenza: trovata ocratossina oltre i limiti, ecco il lotto da evitare

L’azienda produttrice ha dovuto chiamare il suo caffè in questi giorni a causa della possibile presenza di micotossina ocratossina A.

Il caffè è una certezza per milioni di italiani, un rito quotidiano che va dalla moka alla cialda. Ma non basta preoccuparsi solo della caffeina: a volte la miscela può nascondere problematiche ben più serie. L’ocratossina A, per esempio, è una sostanza tossica prodotta da muffe come Aspergillus e Penicillium, che possono contaminare i chicchi se lo stoccaggio non è gestito in modo corretto o se l’umidità prende il sopravvento nei silos.

Tazzina di caffè
Caffè richiamato d’urgenza: trovata ocratossina oltre i limiti, ecco il lotto da evitare – ot11ot2.it

Superati certi limiti, questa tossina può diventare pericolosa per i reni e persino avere effetti cancerogeni, motivo per cui la normativa europea stabilisce soglie molto precise oltre le quali non è ammesso mettere in commercio la merce. Ed è proprio per questo che i controlli sui lotti restano rigidissimi, per evitare che finisca nella nostra tazzina un caffè apparentemente perfetto ma tutt’altro che sicuro.

Il problema è che questa micotossina non altera né sapore né odore, rendendo impossibile accorgersene a occhio nudo. Solo analisi specifiche possono scovarla, ed è grazie a questi controlli di qualità che l’allerta è scattata prima che la situazione sfuggisse di mano. Ecco perché l’azienda ha deciso di ritirare rapidamente i lotti a rischio, anche se una parte era già arrivata nei supermercati e probabilmente nelle dispense di casa.

Caffè richiamato: lotti interessati e cosa fare

Il richiamo riguarda un caffè macinato a marchio Tuo Caffè, confezione da 250 grammi con scadenza 03/2026 e lotto 130324. L’allerta è partita dal Ministero della Salute, che ha invitato i consumatori a non utilizzare il prodotto e a riportarlo al punto vendita per ottenere il rimborso senza costi aggiuntivi.

Scaffale del caffè al supermercato
Caffè richiamato: lotti interessati e cosa fare – ot11ot2.it

La ragione, come spiegato, è la possibile presenza di ocratossina A, sostanza che si sviluppa nei chicchi mal conservati o troppo umidi. Anche se non si percepisce al gusto, resta pericolosa e per questo la legge impone limiti molto rigidi e controlli approfonditi.

L’errore di produzione può capitare a tutti, ma in casi come questo la velocità di intervento è fondamentale: l’azienda ha bloccato la distribuzione per evitare che la micotossina arrivasse sulle tavole, ma chi avesse già aperto la confezione deve comunque smaltirla senza assaggiarla, anche se all’apparenza non presenta alcuna anomalia.

Il consiglio, come sempre, è di controllare attentamente lotto e data di scadenza dei prodotti in dispensa, perché allerte di questo tipo possono scattare anche a distanza di mesi dall’acquisto. Ovviamente è possibile restituire il prodotto al punto vendita per riceverne un rimborso.

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