The Process, quando l’arte diventa performance multimediale

The Process è un modo di dimostrare come l’arte può diventare una performance multimediale. Da tempo infatti le arti si mescolano con la tecnologia.

Oggi vogliamo approfondire un campo molto particolare legato a diverse situazioni che possono anche essere leggermente fraintendibili.

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The Process, quando l’arte diventa performance multimediale (ot11ot2.it)

Marilina Succo si esibirà sabato 22 marzo dalle ore 15.00 al Vittoriale degli Italiani con The Process, una rappresentazione molto particolare e attesa. “Fino a che punti si è disposti a dire sì”, una situazione interessante che permette di riflettere e che riesce a regalare qualcosa di più di un’interconnessione multimediale grazie all’uso del silenzio come centro di gravitazione sotto diversi punti di vista.

L’artista spiega: “Il silenzio sarà protagonista in una riproduzione di violenza psicologica che, coscientemente volontaria, porterà lo spettatore a interagire in prima persona. Il mio silenzio intenzionale permetterà ai visitatori di esprimere lo rostessi, di essere ascoltati o di rimanere semplicemente in silenzio. Per rendermi disponibile ai loro bisogno spegnerò me stessa, mettendomi a nudo”.

Si tratta di una situazione molto particolare che merita di essere analizzata più da vicino e che è fortemente legata al mondo dello spettacolo.

The Process, una situazione che sfrutta la perfezione del Vittoriale

Il Vittoriale sarà al centro di The Process, un posto davvero molto interessante e semplice nella gestione delle emozioni. Non è casuale questa scelta studiata e mirata sotto ogni punto di vista e che merita di essere ben approfondita.

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The Process, una situazione che sfrutta la perfezione del Vittoriale (ot11ot2.it)

L’artista ha specificato: “Il Vate era maniacale: la cura meticolosa con cui ha concepito e arredato ogni angolo del Vittoriale testimonia la sua ossessione per il controllo e la perfezione. Trasgressivo il suo stile di vita fuori dagli schemi, l’audacia letteraria e lo spirito anticonformista lo rendono un’icona di irriverenza”.

Poi aggiunge: “Scenografico: ogni dettaglio del Vittoriale riesce a incarnare un gusto teatrale e spettacolare, trasformando lo spazio in un’opera d’arte vivente. Tre aggettivi che ci accomunano e che rendono di fatto il Vittoriale il luogo dove The Process può prendere forma in modo più naturale possibile”.

Ci troviamo di fronte dunque alla possibilità di un’esposizione dal vivo, una live performance legata a diverse situazioni che possiamo considerare molto interessante. Nel corso del tempo vedremo sempre più possibilità del genere e in grado di andare a esaltare le caratteristiche dell’artista con anche l’interazione multimediale presentata sul palcoscenico. E vedremo chi avrà forza per raggiungere i risultati che sono stati messi nel mirino da diverso tempo e per vari protagonisti.

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