L’Intelligenza artificiale è insieme il presente e il futuro della tecnologia, uno strumento talmente potente da fare paura. Può ribellarsi all’uomo e diventare un pericolo? The Prompt ci invita ad osservare questo timore da un diverso punto di vista.
Ogni novità dal potenziale impattante, quel qualcosa di mai visto che potrebbe modificare per sempre la realtà che conosciamo, viene vista come un pericolo. La storia è ricca di momenti in cui le persone si ribellano e rifiutano l’innovazione additandola come pericolosa e malvagia.

Trattare l’IA come un nemico pubblico di cui avere paura è retaggio dell’essenza stessa dell’essere umano, spaventato da ciò che non conosce ancora prima di capire di cosa si tratta. Il demonizzare l’innovazione, poi, è frutto di una cultura “medievale” (anche se recenti studi hanno dimostrato che in quel periodo tutto questo oscurantismo non esisteva), cioè della voglia di mantenere necessariamente uno status quo rassicurante per timore di perdere i vantaggi ottenuti.
Tale schema si è ripetuto con l’innovazione scientifica, l’osservazione dei pianeti, la mappatura del globo, la scoperta della scienza medica, l’arrivo dell’industrializzazione e della tecnologia. Più di recente abbiamo visto vere e proprie crociate contro il secolarismo, il videogame, i social network. Insomma una storia che si ripete sempre uguale.
Il timore verso le Intelligenze Artificiali d’altronde nasce sia da riflessioni etiche degli studiosi – che ipotizzavano l’esistenza della singolarità, ossia la presa di coscienza degli androidi dotati di intelligenza artificiale – che soprattutto dalla narrativa distopica fantascientifica che ha diffuso questi timori dandogli forma e sostanza.
The Prompt, il corto realizzato da un’IA che ci invita a riflettere sul potenziale pericolo dell’IA stessa
Prima di parlare dell’interessante progetto portato avanti dalla Rai in collaborazione con Fantomatica, con il contributo dell’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale (AIxIA) e The Innovation Group, il supporto dell’Università di Torino e il patrocinio di 24 Frame Future Film Festival, Biennale Democrazia e MIAT, è bene spendere due parole su questi timori originari.

Gli studiosi e ricercatori hanno condiviso le loro perplessità etiche allo scopo di fare riflettere la comunità scientifica sulle precauzioni che vanno prese, mentre la narrativa fantascientifica era più una critica sociale, un modo per far riflettere su come la natura stessa dell’uomo, la sua voglia di predominio e potere possa essere l’esempio sbagliato da cui attinge un’IA che prende coscienza di sé.
La paura e la violenza contro l’ignoto generano solo separazione e reazione di pari entità, dunque in un mondo in cui si viene visti come il pericolo e si viene minacciati, non si può che reagire per ottenere la sopravvivenza e la libertà. La presa di coscienza delle IA nei romanzi e nelle opere di finzione, altro non è che una rappresentazione di quella delle minoranze vessate.
Riprendendo questo filone narrativo, The Prompt – cortometraggio interamente creato con IA e gratuito su Rai Play – ci invita a riflettere sulla possibile ribellione delle Intelligenze Artificiali che vengono istruite con narrativa distopica e letteratura riguardante la singolarità e il rischio che possa diventare una minaccia per l’umanità.
La domanda di fondo è: se il pericolo fossimo noi stessi? Domanda lecita visto che le IA sono solamente degli strumenti creati dall’uomo e in quanto tali evolveranno solamente in base a come l’essere umano vorrà che evolvano.