C’è un modo per dire addio al lavoro e sistemarsi, ecco come fare: i punti chiave assolutamente da conoscere, non valgono solo per Marco.
Il tema pensioni è uno dei più scottanti in Italia, e che tra l’altro genera più sfiducia fra le persone: chi deve ancora andarci cerca di capire il miglior modo possibile per farlo, mentre i giovani hanno sempre meno speranze che, quando sarà il loro momento, ci sarà un sistema in grado di garantire pensioni dignitose.

Intanto, nello sconforto generale, arrivano anche buone notizie: grazie a una novità introdotta nella Legge di Bilancio 2025, c’è un modo infatti per andare in pensione a 64 anni. Marco e tanti altri lo hanno già fatto ed il prossimo potresti essere proprio tu.
Ma come procedere per andare in pensione a 64 anni? Quali sono i requisiti? Tutti i dettagli da conoscere per avere ben chiaro il quadro generale, potrebbe arrivare la svolta per molti lavoratori.
Pensione anticipata a 64 anni: le novità per il 2025
Come ricordato anche dal sito di Genertel, grazie ad una novità introdotta nella Legge di Bilancio 2025, quest’anno è possibile anche per chi ha 64 anni accedere alla pensione anticipata, purché si abbia in registro il versamento dei contributi dopo il 1° gennaio 1996, che rientra in sostanza nel nuovo sistema contributivo.

Questo perché, per raggiungere la soglia minima richiesta, si può sommare la rendita derivante dai fondi di previdenza complementare alla pensione INPS. Fino al 2029, sarà necessario avere almeno 25 anni di contributi, mentre a partire dal 2030 la soglia minima saranno i 30 anni di contributi.
Per poter avere accesso alla pensione anticipata, inoltre, la rendita del fondo pensione e della pensione INPS deve raggiungere un importo lordo pari a 3 volte l’assegno sociale (circa 1.616,04 euro nel 2025) per uomini e donne senza figli; a 2,8 volte l’assegno sociale (circa 1.508,30 euro nel 2025) nel caso di donne con un solo figlio; 2,6 volte l’assegno sociale (circa 1.400,56 euro nel 2025) per le donne che hanno invece due o più figli.
Oltre a una soglia minima, c’è anche un tetto massimo da rispettare: la pensione anticipata, infatti, non può superare di cinque volte il trattamento minimo INPS (circa 3.082,85 euro nel 2025), almeno fino al compimento dei 67 anni.
Fino a questa età, non è nemmeno concesso l’accumulo di pensione anticipata contributiva e altri redditi di lavoro dipendente o autonomo, eccezion fatta per quel lavoro autonomo occasionale che rimane entro il limite annuo di 5.000 euro lordi. La novità è decisamente gradita dai cittadini, molti dei quali valuteranno molto seriamente, qualora avessero i requisiti, di sfruttarla; è inoltre un passo molto importante verso una maggiore flessibilità nel sistema pensionistico italiano.