Il vicino ‘guardone’ si può denunciare sul serio? La legge parla chiaro

Si può denunciare un vicino che sembra avere come hobby principale quello di spiarci dalla finestra a tutte le ore?

Gli occhi sono fatti per guardare, recita un vecchio detto. Ma quando quello sguardo diventa insistente, è normale sentirsi a disagio. Ed è da questo semplice quanto importante confine – che non andrebbe mai superato – che nasce la questione legale, specialmente nei casi più delicati in cui non si parla propriamente di stalking, ma di un vicino di casa fin troppo curioso.

Donna anziana che spia il vicino dalla finestra
Il vicino ‘guardone’ si può denunciare sul serio? La legge parla chiaro – ot11ot2.it

La curiosità di per sè, non è un reato, ma deve avere dei limiti. D’altro canto, però, non si può nemmeno limitare la libertà altrui, soprattutto se si tratta semplicemente di affacciarsi alla propria finestra e osservare ciò che rientra nel proprio campo visivo.

Insomma, è una questione delicata – tanto quanto l’eventualità di sporgere denuncia per tentare di frenare questo comportamento. Se ci sono i presupposti, si può agire.

Il vicino curioso: cosa fare quando ci si sente sempre osservati

Il codice civile non vieta a nessuno di guardare fuori dalla propria finestra – e ci mancherebbe. Ma il diritto di veduta non implica automaticamente il diritto di sorveglianza permanente. Che significa? Che se il vicino si limita a sbirciare ogni tanto, o anche spesso, ma senza superare certi limiti, non c’è molto che si possa fare. A meno che non si tratti di una vera e propria interferenza, con comportamenti ossessivi e ripetuti, capaci di minare la tranquillità domestica.

Uomo che spia i vicini con il cannocchiale
Il vicino curioso: cosa fare quando ci si sente sempre osservati – ot11ot2.it

Va detto, però, che la legge attribuisce al proprietario il compito di tutelare la propria privacy. In parole povere: se non vogliamo occhi indiscreti, dobbiamo essere noi a prendere le contromisure. Tende, vetri oscurati, barriere visive – tutto legittimo e, anzi, previsto. Ma qui entra in gioco una sottile (e importante) distinzione: quando la necessità di proteggersi sfocia nell’obbligo di barricarsi in casa, la situazione assume un altro profilo.

Secondo la giurisprudenza, infatti, se la condotta del vicino è talmente invadente da costringere qualcuno a vivere con le serrande abbassate anche in pieno giorno, a chiudere le finestre per non sentirsi sotto osservazione, o a rinunciare al normale utilizzo degli spazi domestici, allora non siamo più nell’ambito della semplice curiosità. Siamo in presenza di una vera e propria molestia. E a quel punto, la legge non solo permette di agire, ma lo suggerisce.

Il confine, dunque, è sottile. Per questo motivo, quando l’atteggiamento diventa insistente, più che denunciare di impulso è consigliabile raccogliere prove, osservare se il comportamento si ripete nel tempo, se vi sono telecamere che puntano nella traiettoria della propria abitazione e, solo in seguito, eventualmente, rivolgersi alle autorità.

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