Tantissime persone non riescono a fare a meno del caffé nel corso della giornata, è importante però scegliere quello giusto per apprezzarlo ancora di più.
I gusti alimentari che ognuno di noi ha possono variare da persona a persona, anche se ci sono cibi a cui difficilmente si potrebbe rinunciare, al punto tale da mangiarli più spesso di altri. Esistono però delle cose che raramente non piacciono, come è il caso del caffé, considerato un po’ la bevanda italiana per eccellenza, che anche i bambini possono desiderare provare quando vedono mamme e papà prenderne uno.

Alcuni non riescono a iniziare una giornata senza consumarne uno, per poi continuare a prenderne altri con il trascorrere delle ore, convinte che sia l’ideale quando si ha bisogno di energia ed evitare di addormentarsi. Alcuni lo gradiscono talmente tanto, da non notare grosse differenze nemmeno quando la qualità non è ottimale, in realtà la scienza può aiutarci a capire quale sia il migliore tra quelli disponibili.
Scegliere il caffè migliore è importante
Gli amanti del caffé, un po’ come quelli che gradiscono tantissimo la pizza, hanno certamente il palato fino, per questo sanno ben distinguere se una bevanda sia ben fatta o meno. A volte però il bisogno di berne uno è talmente forte, soprattutto se si è abituati a consumarne diversi nel corso della giornata, che non si bada troppo alla sua qualità. Ragionare in questo modo non è però la scelta migliore, soprattutto per la presenza della caffeina, sostanza che dovremmo assumere comunque con moderazione.

I tipi di caffè che si consumano possono essere differenti, da quelli dei distributori automatici, presenti in diverse aziende, a quelli a cialde o con la macchina, che possiamo avere a casa o al bar, per non dimenticare chi apprezza ancora quello “classico”, fatto con la moka. Secondo uno studio pubblicato dalla rivista “Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Diseases”, la modalità con cui viene preparato può incidere sugli effetti che può avere sull’organismo. Dal sistema usato infatti possono variare le quantità di diterpeni, cafestol e kahweol.
A livello generale i rischi maggiori possono esserci per il caffé non filtrato: questo è considerato il più pericoloso per la dose elevata di diterpeni, composti organici naturali che influenzano il colesterolo LDL, meglio noto come il “colesterolo cattivo”. La presenza dei filtri, invece, può influire in positivo per impedire la trasmissione dei diterpeni dai chicchi o dalla polvere al caffè che beviamo.
Decisamente migliori possono essere invece le conseguenze per il caffé filtrato con carta o quello in moka. Non si devono inoltre trascurare altri aspetti importanti come la modalità di pulizia, la pressione dell’acqua, il tipo di filtro e le specifiche tecniche dello strumento sfruttato per la preparazione. Si dovrebbe a livello generale prestare la massima attenzione alle bevande che hanno troppo colesterolo cattivo, elemento che può danneggiare la salute cardiovascolare.
Attenzione, però, i risultati dello studio non possono essere considerati del tutto definitivi perché sono state valutate 14 macchinette del caffé, gli analisti cercheranno di ampliare lo spettro di azione, così da avere un dato più attendibile.