I contribuenti che hanno ricevuto il TFR devono dichiararlo nel modello 730? Conoscere la risposta aiuterà a non commettere errori.
Il Trattamento di Fine Rapporto viene erogato al dipendente nel momento in cui il rapporto di lavoro si conclude. Può capitare quando si cambia azienda, per un licenziamento o dimissioni oppure quando si va in pensione. Ricevono il TFR sia i dipendenti privati che quelli pubblici anche se con tempistiche differenti. Il dubbio è se bisogna inserire il Trattamento nel 730 l’anno successivo al versamento delle somme.
Possiamo definire il TFR come un contributo spettante al dipendente erogato al termine del rapporto di lavoro. La somma viene accumulata durante la carriera lavorativa e corrisposta sul conto corrente dopo pochi mesi se lavoratori del settore privato o dopo molti mesi se non anni se lavoratori del settore pubblico.
Nello specifico l’importo sarà determinato dall’accantonamento per ogni anno di servizio di una quota pari al 6,91% della retribuzione annua e delle rivalutazioni. Solo se la cifra sarà inferiore a 50 mila euro verrà versata in un’unica soluzione altrimenti bisognerà attendere due versamenti per importi entro i 100 mila euro o tre rate sopra i 100 mila euro. In ogni caso, qualsiasi sia il TFR verrà tassato.
Bisogna indicare il TFR nel modello 730 per farlo tassare?
Quando il dipendente cambia azienda riceve il TFR e lo troverà nella Certificazione Unica rilasciata dall’ex datore di lavoro. Quel Trattamento include già una tassazione dalla percentuale variabile in base a come è gestito e maturato ma non è la tassazione IRPEF. La somma non deve essere inserita con gli altri redditi nel modello 730 perché sottoposta a tassazione separata. Solo se il datore di lavoro liquida il TFR in busta paga tutti i mesi bisognerà inserire l’imponibile in dichiarazione dei redditi.
Sarà l’Agenzia delle Entrate entro alcuni anni a procedere con un conteggio definitivo delle tasse da pagare sul TFR in base a quella che è stata la tassazione degli ultimi cinque anni. Poi manderà il resoconto al contribuente informandolo della cifra finale. Potrebbe esserci una brutta sorpresa ossia l’AdE potrebbe comunicare la necessità di integrare il pagamento perché non sufficiente in base ai nuovi calcoli.
Significa che tra qualche anno si potrebbe dover corrispondere un certo importo sul Trattamento di Fine Rapporto perché la tassazione calcolata al momento del versamento è inferiore a quella ricalcolata. Un sistema complesso, comprensibile come molti contribuenti sbaglino. Bisogna ricordare che il TFR non fa reddito e che sarà l’AdE a contattare il cittadino per il conguaglio.
