Il pagamento della Tari è obbligatorio, ma si può ottenere un importante sconto che si può avere però su richiesta e solo se si verificano queste condizioni.
La Tari, come sappiamo, è la tassa comunale per il ritiro e lo smaltimento dei rifiuti urbani. La tassa è gestita dai comuni che definiscono anche le modalità di pagamento oltre che la somma da versare. Tuttavia la legge nazionale va a configurare quelli che sono i contorni uguali per tutti e che i comuni italiani devono rispettare. Proprio in questo senso è prevista una importante riduzione sulla tassa se si verificano specifiche condizioni.

La Tari è quindi diversa da comune a comune perché questi hanno il potere di definirne i contenuti specifici, i margini di questo tributo sono definiti a livello nazionale da una normativa che tutti devono rispettare. Proprio questa normativa prevede che al verificarsi di determinate condizione, il contribuente può ottenere uno sconto anche del 60% sulla somma di pagamento prevista.
Il riferimento è ai commi 656 e 657 della legge n. 147/2013 i quali prevedono che: la tari è dovuta nella soglia massima del 20% nel caso del mancato svolgimento della gestione dei rifiuti o in caso di interruzione del servizio per motivi sindacali o impedimenti organizzativi che abbiano provocato danno a persone o ambiente. A questo si aggiunge il fatto che la tari è dovuta per la soglia massima del 40% in quelle zone in cui la raccolta non è effettuata e spetta al cittadino recarsi al più vicino punto di raccolta. Attenzione però perché la riduzione non è automatica.
Tari, cosa bisogna fare per ottenere lo sconto
La giurisprudenza ha in più occasioni affrontato i temi sopra indicati e la Corte di Cassazione, con diverse sentenze, ha chiarito quali sono i presupposti e le modalità di applicazione per la riduzione sul pagamento della Tari.

Di fondamentale importanza è sapere che questo “sconto” non si ottiene in maniera automatica. Per ottenerlo in contribuente deve documentare e dimostrare il disservizio. Bisogna presentare prove concrete di quanto si afferma, quindi presentare fotografie, segnalazioni ufficiali o comunicazioni dell’ente gestore della raccolta e smaltimento.
Una volta dimostrato il disservizio subito per ottenere la riduzione si deve presentare richiesta al proprio comune di residenza; le modalità di richiesta sono definite dal comune stesso, molti prevedono sulle proprie piattaforme la possibilità di presentare reclamo. È fondamentale quindi controllare i siti di riferimento o recarsi all’apposito ufficio.
È importante sottolineare che la riduzione non rappresenta un risarcimento per il danno subito, ma vuole piuttosto ripristinare un equilibro dato dallo sbilanciamento della somma versata dal cittadino e il servizio non erogato o non correttamente erogato dalla Pubblica Amministrazione.