Cosa succede se l’ex non paga gli alimenti e si decide di perseguitarlo? Attenzione perché si tratta di un atteggiamento non privo di rischi.
È una storia che sentiamo di frequente quando una coppia divorzia e uno dei due deve elargire una quota di mantenimento all’altro, sempre più spesso chi deve versare questa cosa diventa inadempiente. Indipendentemente dalle ragioni che spingono a farlo, chi ha diritto a ricevere questa somma non la vede accreditata e magari decide di fare pressione insistenti sull’ex partner che non paga. Un atteggiamento quest’ultimo a cui bisogna prestare particolare attenzione perché potrebbe configurare un reato.

L’ex inadempiente sul versamento della quota di mantenimento è un fenomeno sempre più diffuso. Un po’ per effettivi problemi economici, un po’ per una questione di principio sono tanti gli ex partener che pur dovendo versare la quota di mantenimento non lo fanno e, di converso, sono sempre di più quei partener che ne hanno diritto che decidono di impostare un atteggiamento di pressing su chi non paga.
Si inonda l’altra persona di messaggi, magari anche minatori, lo si aspetta sotto casa anche un atteggiamento aggressivo, minacciando di fargli vedere preso cosa succederà se non paga quanto dovuto e così via. A questo punto ci sarebbe da chiedersi se questo comportamento può provocare problemi, anche da un punto di vista legale.
Perseguitare l’ex inadempiente potrebbe configurare reato di stalking
Per capire qual è lo scenario che potrebbe andarsi a creare quando si perseguita l’ex inadempiente bisogna far riferimento ad una sentenza della Corte di Cassazione del 2024 che si pone come riferimento in questo senso. Nei fatti questa sentenza ha dichiarato colpevole di stalking una moglie che, non ricevendo l’assegno di mantenimento, aveva assunto una serie si comportamenti persecutori nei confronti dell’ex marito.

Il reato di stalking, introdotto nel 2009, va a definire come reati quegli atti persecutori che, attraverso minacce e molestie ripetute, inducono preoccupazione per la sicurezza della persona minacciata e degli individui a questa vicina. Sono considerate minacce e atti persecutori non solo quelli possi in essere in presenza fisica ma anche quelli che avvengono attraverso l’invio di lettere, e-mail, messaggi, chiamate o post sui social network.
Lo stalking si definite reato nella misura in cui è abituale, ma bastano anche solo due episodi consecutivi di minaccia o molestia per creare una situazione si reiterazione.
Perseguitare l’ex inadempiente, quindi, può portare la persona a commettere un reato, con pene previste che vanno da 1 anno a sei anni e sei mesi di reclusione con l’aggravante della relazione affettiva con la vittima -anche se si parla ex con separazione o divorzio- e ulteriore aumento di pena se il reato è commesso anche con mezzi telematici o informatici.
La cosa migliore da fare in caso di inadempimento sul mantenimento dovuto è quello di rivolgersi agli avvocati o autorità segnalare la cosa e chiedere, ad esempio, il pignoramento o il sequestro forzato dei beni della persona che non paga.