Il chiarimento sull’IMU per una residenza familiare in comproprietà: si deve pagare o no? La risposta per questo 2025.
Nella vita quotidiana, capita spesso di avere dubbi in merito a questioni fiscali, in diversi ambiti: sia magari per quanto riguarda il proprio contratto di lavoro sia, ad esempio, per le tasse riguardanti l’abitazione. Chi è in affitto può evitare di interessarsi a questo aspetto, ma i proprietari hanno invece l’obbligo di adempiere all’IMU.

L’IMU, come sappiamo, è l’acronimo di imposta municipale unica, ed è un tributo diretto di tipo patrimoniale che si applica sui beni immobiliari. Chi ha una casa come prima abitazione è esente dall’IMU, ma ci sono altri casi specifici in cui, anche in caso di possedimento di altri immobili, si possono avere agevolazioni e via dicendo.
Ma cosa succede nel caso in cui la residenza familiare sia in comproprietà? L’IMU va pagato oppure no? A fare chiarezza sulla questione è arrivata una recente sentenza della Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Sicilia: ecco cosa è stato esplicitato in merito a questo tributo.
IMU e residenza in comproprietà, la sentenza della Corte di Giustizia Tributaria
Con la sentenza del 02/05/2025 n. 3242/3, la Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Sicilia ha dato espressamente delle informazioni in merito alla domanda che in molti si fanno: quando un immobile è una residenza in comproprietà, come ci si deve comportare con l’IMU?

La sentenza cita l’art. 540, comma 2 del Codice Civile, ricordando che il coniuge superstite ha diritto di abitare la casa adibita a residenza familiare solo se in proprietà esclusiva del de cuius o in comproprietà tra i coniugi; da questo, come espresso, si può ricavare che il cittadino o la cittadina in questione, se l’immobile è in comunione tra il defunto e un soggetto terzo, non deve pagare l’IMU.
La Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Sicilia, come sottolinea il sito tuttotributi.it, ha quindi accolto l’appello del Comune, che aveva notificato tre avvisi di accertamento IMU al fratello del de cuius, disconoscendo il diritto di abitazione della vedova; l’immobile in questione era intestato in comunione tra il de cuius ed il fratello e non tra i coniugi.
Nella sentenza, è espressamente scritto che viene conferma la legittimità degli avvisi di
accertamento; un informazione decisamente importante, che va a fare chiarezza anche per altre situazioni affini a quella specificatamente trattata per l’occasione dalla Corte di Giustizia Tributaria di secondo grado della Sicilia.