Mancano poche settimane per ottenere il bonus nazionale, ma il sindaco lancia l’annuncio: solo in Piemonte 850mila persone aventi diritto non hanno fatto domanda.
In un contesto dove la crisi economica pare essere una realtà sempre più comune, i bonus statali rimangono l’aiuto più grande di cui cittadini e famiglie possono usufruire. Eppure, nonostante ci sia una mano tesa, questi supporti non vengono richiesti. A essere complice è la poca conoscenza, le informazioni poco chiare e la difficoltà nello svolgere una burocrazia sempre più complessa, fatta di scartoffie e giri interminabili.

Ma i bonus ci sono, e devono essere erogati a chi spettano di diritto. E non sono nemmeno pochi i potenziali beneficiari: si stima che, a livello nazionale, possano essere undici milioni e mezzo le persone coinvolte. Pare che anche prendendo la singola regione i dati siano importanti.
Come affermato da Matteo Maranati, assessore regionale ad Ambiente, Energia e Innovazione: “La stima in Piemonte è di quasi 850mila persone che potrebbero trovarsi in difficoltà e quindi usufruire di queste misure” – e ancora: “In attesa di eventuali nuovi sostegni, sappiamo che questa possibilità c’è ed è concreta, e quindi bisogna impegnarsi a diffonderla”.
Bonus da 200€: chi può ottenerlo entro fine giugno
“Il bonus del Governo vede la Regione sollecitare gli enti locali per promuoverne la conoscenza” – dice Roberto Colombero, presidente di Uncem Piemonte, battendosi anche sull’investimento energetico, altro tasto dolente. Ma è proprio la conoscenza a mancare. Il conto alla rovescia è partito: entro il 30 giugno va aggiornato l’ISEE per non perdere il bonus da 200€, previsto dal nuovo Decreto Bollette.

Si tratta di un aiuto concreto, pensato per le fasce più fragili – anziani over 75, disabili, famiglie a basso reddito – che andrà direttamente in bolletta tra aprile e luglio, senza bisogno di fare alcuna domanda. Eppure, proprio per l’assenza di una richiesta formale, molti rischiano di non accorgersene nemmeno.
Il problema è sempre lo stesso: l’ISEE. Serve un documento aggiornato al 2025 e il limite massimo è fissato a 25.000€ per ricevere questo contributo. Sotto i 9.530€, si ha diritto anche al bonus sociale, che può far risparmiare oltre 500€ all’anno. Ma se l’ISEE non viene rinnovato in tempo, il bonus non parte. E qui si apre la vera falla del sistema: moltissimi anziani, che rientrano perfettamente nei requisiti, non riescono a districarsi tra CAF, moduli e certificazioni. Il risultato? Restano fuori, senza nemmeno sapere che avrebbero potuto ricevere qualcosa.
Non serve fare domanda, è vero. Ma serve l’ISEE. E per ottenerlo, qualcuno deve aiutare chi non ce la fa. Perché le misure ci sono, ma da sole non bastano: vanno fatte arrivare alle persone giuste. Come spiegato da Matteo Marnati, serve che i comuni facciano la loro parte, facendo maggiore informazione e sensibilizzazione. Perché nel 2025 molte persone non sono ancora a conoscenza dei propri diritti, e rinunciano a fare l’ISEE perché considerano il loro reddito ‘troppo alto’ e, dunque, superfluo perdersi in burocrazia.