Per la maggior parte degli italiani lavorare fino a 67 anni è decisamente troppo ma gli esperti la pensano diversamente: lavoriamo troppo poco, l’età pensionabile va aumentata.
Se chiedete alla maggior parte dei lavoratori qual è il loro desiderio più grande, vi risponderanno che non vedono l’ora di andare in pensione e che sperano di riuscirci ben prima dei 67 anni stabiliti dalla Legge Fornero. Fino al 2011 riuscire ad andare in pensione anche prima dei 60 anni non era poi così difficile. Dall’entrata in vigore della legge Fornero in poi sembra quasi impossibile.

Un’età pensionabile spostata così in avanti non solo genera malcontento tra i lavoratori che vorrebbero avere più tempo per sé e per la propria famiglia ma peggiora ulteriormente la situazione della disoccupazione giovanile. Per questo motivo il Governo di Giorgia Meloni, da mesi, sta lavorando ad una soluzione che consenta di andare oltre la Fornero.
Ma gli esperti del settore sono di parere contrario: non solo l’età pensionabile in Italia non va abbassata ma andrebbe addirittura aumentata. Infatti nel nostro paese lavoreremmo troppo poco a detta loro. E fino a che età, allora, dovremmo continuare a timbrare il cartellino?
Pensioni, l’età va aumentata: ecco fino a quando dovremo lavorare
Mentre il Governo Meloni cerca un modo per andare oltre la Legge Fornero, l’OCSE – l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico – sostiene che in Italia si lavori troppo poco e che sia necessario aumentare l’età pensionabile. Ma fino a che età, quindi, dovremo continuare ad andare in ufficio?

Stando alle stime dell’OCSE, entro il 2060 la popolazione in età lavorativa diminuirà di almeno il 34% e lo squilibrio tra lavoratori e pensionati aumenterà ancora. In pratica nei prossimi anni il rapporto sarà di 1 a 1,3: 1 anziano per 1,3 persone che lavorano. Questo non solo frenerà enormemente la crescita economica del paese ma sarà un vero e proprio suicidio per le casse dell’Inps.
Per questa ragione l’OCSE chiede al Governo di aumentare gli anni di permanenza al lavoro. In pratica l’età per ricevere l’assegno Inps non potrà più continuare ad essere 67 anni: dovrà necessariamente salire o ne andrà della stabilità di tutto il paese. Che fare dunque? L’Organizzazione propone di adottare situazioni ibride in cui il soggetto non vada mai del tutto in pensione ma in cui reddito da lavoro e reddito da pensione possano cumularsi.
In pratica l’ora per dire addio definitivamente all’ufficio, alla bottega o alla fabbrica non arriverà mai: una persona anziana potrà comunque continuare a lavorare – entro certi limiti naturalmente – svolgendo un ruolo di guida e supporto per i più giovani. Soluzione che, però, sembra non piacere alla maggior parte degli italiani i quali ritengono doveroso potersi godere il proprio denaro e il proprio tempo libero dopo una vita di fatiche e sacrifici.