Pensioni, c’è stato un errore di calcolo: ora l’Inps deve dei soldi a milioni di persone

Brutti tempi per l’Inps: a causa di un errore di calcolo ora dovrà restituire soldi a milioni di persone. Vediamo nei dettagli quale errore è stato commesso e quanti soldi ci devono restituire.

Buone notizie per milioni di cittadini ma decisamente meno buone per le casse dell’Inps: a causa di un errore di calcolo, l’Istituto di Previdenza Sociale diretto da Gabriele Fava, dovrà restituire un mucchio di soldi a tanti contribuenti. Considerando la situazione in cui versano le casse dell’Inps, la questione è delicata più che mai.

Ingresso sede Inps
Pensioni, c’è stato un errore di calcolo: ora l’Inps deve dei soldi a milioni di persone -(foto Ansa)- ot11ot2.it

Le casse di Stato stanno ancora scontando gli errori di anni di baby pensioni e di assegni previdenziali calcolati con il metodo retributivo. Senza contare che, ancora oggi, molti vanno in pensione con un assegno non del tutto contributivo ma calcolato con il sistema misto.

A questo peso bisogna aggiungere quello delle tante -forse troppe – misure di uscita anticipata: ogni uscita anticipata dal lavoro costringe l’Inps ad erogare assegni per sempre più anni. Il crollo delle nascite e l’emigrazione dei giovani all’estero completano il quadro preoccupante. E ora, ciliegina sulla torta, arriva la notizia che a causa di un errore di calcolo, dalle casse statali dovrà uscire una vera e propria emorragia di denaro.

Errore di calcolo: ecco a chi dovrà restituire i soldi l’Inps

Brutte notizie per le casse di Stato ma ottime per noi contribuenti: milioni di persone riceveranno un mucchio di soldi dall’Inps. Non si tratta di un bonus ma di denaro che l’Inps ci deve a causa di un errore di calcolo. Vediamo chi saranno i fortunati.

Coppia di anziani sorridenti
Errore di calcolo: ecco a chi dovrà restituire i soldi l’Inps- ot11ot2.it

A ricevere un bel po’ di soldi dall’Inps saranno i titolari di un assegno pensionistico soggetto a rivalutazione annua. Dunque quasi tutti i pensionati ad eccezione di coloro che hanno fruito di Ape sociale o Quota 103 le quali non beneficiano della rivalutazione. Ogni anno le pensioni vengono rivalutate e la percentuale viene stabilita intorno a novembre/dicembre dell’anno precedente in base a quello che si prevede sarà l’andamento dell’inflazione.

Se, però, nel corso dell’anno l’andamento dell’inflazione supera la percentuale che era stata messa in conto, allora l’Inps dovrà dare ai pensionati dei soldi in più e questi soldi, solitamente, arrivano tutti assieme tramite un conguaglio. Quest’anno le pensioni sono state rivalutate solo dello 0,8%.Ma si è visto che l’inflazione è tornata a crescere e, il tasso definitivo nel 2025, è dell’1%. Pertanto l’Inps è in debito con i pensionati dello 0,2% tutti i mesi.

Questa differenza dovrà essere restituita e, con ogni probabilità, i soldi che ci deve arriveranno tutti assieme o a dicembre 2025 o a inizio 2026. Non è la prima volta che succede una cosa del genere: anche nel 2023 si verificò una situazione analoga. Infatti inizialmente si era stabilito che le pensioni dovessero essere rivalutate del 7,3% ma poi l’inflazione salì addirittura all’8,1%. Anche in quel caso l’Inps dovette ridare un bel po’ di soldi ai pensionati.

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