Non pago più il condominio: la legge in realtà lo consente ma tanti per ignoranza non lo sanno

Si può non pagare il condominio? In diverse situazione la legge lo consente, ma molti non ne sono a conoscenza.

Mantenersi, nel nostro paese, non è per nulla facile, specialmente se si decide di andare a vivere da soli. Oltre alle spese mensili per il cibo (su cui si può risparmiare, certo, ma qualcosa va comunque acquistato e i prezzi sono quelli che sono…), per la corrente elettrica e/o il gas, per la benzina e per varie attività, c’è da pagare per intero il canone d’affitto o l’eventuale mutuo, nel caso fossimo proprietari dell’immobile.

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Non pago più il condominio: la legge in realtà lo consente ma tanti per ignoranza non lo sanno – ot11ot2.it

A prescindere dal tipo di abitazione che abbiamo e se sia nostra o meno, se siamo residenti in una casa (a meno che non sia una villetta isolata) dobbiamo far fronte anche alle spese condominiali, un ulteriore cifra da aggiungere ai tanti pagamenti con scadenza mensile o bimestrale.

Detto che, le spese ordinarie normali (eccezion fatta per quelle che rientrano in più ampi lavori di ristrutturazione) non sono detraibili col modello 730, in alcune situazioni la legge consente di non pagare la cifra stabilita dal condominio, soprattutto se le spese in questioni non seguono le procedure stabilite.

Quando è consentito (e legittimo) non pagare il condominio

Come facilmente intuibile, le spese condominiali sono parte integrante dei contributi da versare per vivere in un’abitazione: non si può quindi decidere di non pagarle per partito preso. Ci sono però delle specifiche condizioni che permettono di avere un parziale o temporaneo esonero dal versamento del contributo; quando un condomino è in comprovata difficoltà economica, può essere esonerato dal contributo, a patto che l’assemblea condominiale deliberi all’unanimità la decisione.

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Quando è consentito (e legittimo) non pagare il condominio – ot11ot2.it

Inoltre, si può essere esonerati nel caso di servizi non utilizzati, come ad esempio nel caso delle spese di manutenzione e pulizia di ambienti accessibili solamente a parte dei condomini (scale, cortili e così’ via). Nel caso in cui siano state prese decisioni con delibere nulle, il condomino può opporsi al pagamento delle spese approvate, anche se va fatta (entro 30 giorni dalla delibera o dalla comunicazione del verbale) l’impugnazione della decisione.

Stesso discorso vale per le spese straordinarie non deliberate, che l’amministratore non può aggiungere senza l’approvazione dell’assemblea. Senza questo consenso, il condominio può rifiutarsi di pagare. In caso di spese straordinarie richieste per interventi urgenti per la sicurezza dell’edificio, però, l’amministratore può chiedere il pagamento senza avere il consenso dell’assemblea.

Un ultimo caso nel quale è possibile non pagare è quando a decidere le spese è esclusivamente il consiglio di condominio, che non ha poteri decisionali; anche qui, si può procedere con la contestazione. In tutte le altre situazioni, non pagare il condominio può portare ad azioni legali di recupero crediti.

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