L’INPS sospenderà numerose pensioni di invalidità a luglio senza alcun preavviso: è tutto normale, ma bisogna muoversi.
Anche quest’anno moltissime persone si troveranno con la pensione di invalidità sospesa nel periodo estivo, nonostante mantengano i requisiti per continuare a percepirla. Non è un errore, e nemmeno uno stop definitivo, ma alcuni non riceveranno l’importo per tre mesi, altri potranno continuare a riceverlo (previa domanda), mentre altri ancora riceveranno tutti gli arretrati a ottobre.

Visto e considerato che non vi è molta informazione al riguardo (anche l’INPS è poco chiara) e gli interessati non riceveranno alcuna comunicazione, è bene sapere il motivo per cui ciò accade, chi sono i soggetti coinvolti e come muoversi nel modo corretto.
Intanto, ricordiamo che per controllare la propria situazione è possibile accedere all’area riservata sul sito inps.it tramite SPID, CIE o CNS. In alternativa, si può contattare il Contact Center INPS al numero 803 164 da rete fissa (gratuito), oppure allo 06 164 164 da cellulare (a pagamento secondo il piano tariffario), attivo dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 20:00, e il sabato dalle 8:00 alle 14:00. Intanto vediamo cosa aspetta i percettori nel mese estivo e chi dovrà attivarsi per non perdere il beneficio.
Non tutte le pensioni sono uguali: ecco qual è quella che salta d’estate
Quando parliamo di sospensione estiva, non ci riferiamo a tutte le pensioni di invalidità, ma a una molto specifica: l’indennità di frequenza, quella riconosciuta ai minorenni con disabilità. E, come suggerisce il nome, è legata a una condizione precisa: la frequenza, che sia scolastica o terapeutica.

Durante l’anno, tutto scorre regolarmente. Ma d’estate, in assenza di certificazioni immediate, l’INPS sospende temporaneamente il pagamento. Non si tratta di uno stop definitivo: chi ha diritto all’indennità può recuperare le mensilità saltate (di solito luglio e agosto), presentando a settembre una domanda con il certificato di frequenza estiva.
Attenzione però, perché non tutti i centri estivi sono validi. Per evitare la sospensione o ottenere gli arretrati, la struttura deve avere finalità terapeutiche o educative documentate. Se il centro è pubblico – ad esempio comunale o scolastico – può essere considerato valido, ma solo se offre attività educative vere e proprie, con frequenza regolare e attestata.
I centri ludico-ricreativi, anche se ben organizzati, non bastano. In quei casi l’indennità viene sospesa e sarà riattivata solo dopo la ripresa delle attività scolastiche o riabilitative, con certificazione.
Il consiglio? Chiedere in anticipo se il centro fornisce un’attestazione valida ai fini INPS. In alternativa, ci si può rivolgere al CAF a settembre per presentare la domanda e recuperare tutto.