IMU 2025, definito il calendario dei pagamenti: chi non deve versarla

Sono già note le date di pagamento per il 2025 dell’Imu, la tassa che i contribuenti devono versare annualmente: tutto quello che c’è da sapere.

Come ogni anno, anche durante il 2025, tra le scadenze da segnare sul calendario per i contribuenti rientra anche l’Imu (Imposta Municipale Unica). Si tratta della tassa dovuta ai Comuni dai proprietari di immobili, fatta eccezione per le prime case se non inserite nelle categorie di lusso, di aree fabbricabili e terreni.

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IMU 2025, definito il calendario dei pagamenti: chi non deve versarla (Ot11ot2.it)

L’Imu può essere versata in un’unica soluzione o in due rate (acconto e saldo) rispettando precise scadenze che sono già state fissate per l’anno in corso. È necessario sapere che, oltre a quella per le prime case, secondo la normativa in vigore, sono previste altre esenzioni. Vediamo, nel prossimo paragrafo, quando deve essere versata la tassa, le modalità di pagamento e chi è esonerato.

Imu 2025, quando deve essere versata e le esenzioni previste

È stato già definito il calendario per il pagamento dell’Imu 2025. Come abbiamo già accennato, difatti, la tassa può essere versata dai proprietari di immobili, aree fabbricabili e terreni in un’unica soluzione o in due rate.

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Imu 2025, quando deve essere versata e le esenzioni previste (Ot11ot2.it)

Nello specifico, le date fissate sono due: lunedì 16 giugno2025, quando potrà essere versato l’acconto o effettuato il pagamento in un’unica soluzione; martedì 16 dicembre 2025, termine entro cui versare il saldo per chi ha optato per le due rate. Non rispettando queste scadenze, si va incontro a sanzioni e interessi. I contribuenti possono ricorrere al ravvedimento operoso.

Per effettuare il pagamento, i contribuenti possono utilizzare in autonomia i seguenti strumenti: Modello F24; bollettino postale; piattaforma PagoPa. In alternativa, per evitare di commettere errori nel calcolo dell’imposta, è possibile rivolgersi ad un Caf per procedere con il versamento.

Secondo la normativa in vigore, sono esonerati dal pagamento le prime case, ad eccezione di quelle considerate di lusso. Per gli immobili dichiarati inagibili o inabitabili è prevista, invece, una riduzione dell’Imu del 50%, ma valida solo per l’anno in cui l’immobile è nelle condizioni appena descritte.

Prevista la doppia esenzione, invece, per le coppie sposate o unite civilmente che, per motivi di lavoro o personali, vivono in due differenti abitazioni. Una sentenza della Corte Costituzionale del 2022, parere poi confermata dalla Corte di Cassazione, ha riformulato il concetto di abitazione principale che non tiene più conto della dimora abituale degli altri membri del nucleo familiare. È possibile, dunque, richiedere la doppia esenzione, ma a patto che ognuno dei due coniugi o uniti civilmente abbia fissato la residenza anagrafica presso le abitazioni per cui viene richiesto il beneficio.

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