Fisco, la nuova sentenza della Cassazione fa tremare: da oggi tutto sarà lecito

Brutte notizie per tutti i cittadini, persino quelli che fino ad oggi si sentivano in una botte di ferro: una nuova sentenza della Cassazione cambia tutto in materia fiscale. Vediamo nel dettaglio cosa hanno deciso i giudici.

La sentenza della Cassazione dello scorso 31 marzo ha cambiato le carte in tavola in materia fiscale. Già solo a sentire la parola Fisco molti tremano anche se poi non hanno nulla da nascondere: ma si sa, sempre meglio non avere accertamenti se non altro per dormire sonni sereni.

esterno dell'ufficio dell'agenzia delle entrate
Fisco, la nuova sentenza della Cassazione fa tremare: da oggi tutto sarà lecito -(foto Ansa)- ot11ot2.it

Con questa nuova decisione dei giudici i timori di molte persone potrebbero crescere. Molto spesso ci si trova nell’occhio del mirino dell’Agenzia delle Entrate anche senza aver fatto nulla di male, basta anche semplicemente aver prelevato un po’ di più nell’arco di un mese ed ecco che la banca s’insospettisce e l’ADE fa scattare i controlli.

La nuova sentenza della Cassazione riguarda proprio gli accertamenti da parte del Fisco che, fino ad oggi, nel nostro Paese, a detta di molti, subivano il peso di troppi freni. I giudici hanno sciolto le briglie e, da ora in avanti, sarà molto più agevole riuscire ad incastrare i furbetti. Nello specifico, oggetto della sentenza sono le prove acquisite in modo “irregolare”, tutte quelle prove che non sono mai potute utilizzare per “incastrare” evasori e irregolari.

Accertamenti del Fisco: la sentenza della Cassazione cambia tutto

Che il Fisco debba fare accertamenti nel modo più approfondito possibile, questo è fuori di dubbio: la lotta all’evasione fiscale è una priorità in quanto chi evade sottrae preziose risorse non solo allo Stato ma a tutta la comunità. Una nuova sentenza della Cassazione, però, fa molto discutere e, soprattutto, fa tremare.

uomo seduto sul divano con le mani sulla fronte e l'espressione disperata
Accertamenti del Fisco: la sentenza della Cassazione cambia tutto/ot11ot2.it

Tutte le prove raccolte dall’Agenzia delle Entrate per “inchiodare” un evasore sono lecite e utilizzabili? Fino ad oggi la risposta era no: le prove raccolta in modo irregolare non erano utilizzabili. Ma la Cassazione, con la sentenza del 31 marzo, ha stabilito che non ogni irregolarità nel modo in cui le prove vengono acquisite porta automaticamente alla loro inutilizzabilità.

In pratica, d’ora in poi, anche prove ottenute in modo irregolare potranno essere utilizzate per mettere al muro un evasore. I giudici hanno stabilito che, a differenza del contesto penale dove le prove ottenute in modo non conforme alle regole non possono mai essere utilizzate. nel contesto tributario, invece, è possibile.

La Corte ha, infatti, evidenziato la necessità di mantenere una netta distinzione tra il processo penale e quello tributario. Le prove ottenute in modo non conforme alle regole, pertanto, potranno essere utilizzate contro un contribuente che non ha fatto il suo dovere purché, naturalmente, vengano sempre garantiti e rispettati diritti fondamentali come la liberta personale del soggetto e l’inviolabilità del domicilio.

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