Nel nostro Paese, l’esenzione dal ticket sanitario è un diritto per chi convive con condizioni patologiche: malattie croniche, rare e altre situazioni più specifiche.
Ogni anno viene pubblicata e aggiornata una lista delle patologie che danno diritto all’esenzione dal ticket. Ovvero dalla quota che tutti gli italiani devono versare per godere di alcune prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale. Il ticket serve per ottenere visite specialistiche, esami diagnostici e anche farmaci prescritti. L’attuale normativa prevede infatti che per visite mediche non generiche, radiografie, ecografie, analisi del sangue e altri esami siano servizi soggetti a questa quota. Anche alcuni farmaci prescritti dai medici, come anticipato, rivelano un prezzo gravato dal ticket.

Inoltre, anche in pronto soccorso, quando il caso del paziente non è urgente, l’ospedale potrebbe far pagare il ticket per la visita medica. Ci sono però persone che hanno bisogno di tante visite all’anno o di comperare decine di medicinali al mese. Ed è quindi giusto garantire a chi soffre di condizioni che richiedono trattamenti più invasivi o prolungati un accesso più equo a ogni tipo di cura.
Non pagano il ticket invalidi civili e di guerra, le donne in gravidanza (ma solo per alcune visite e determinati esami) e le persone con reddito molto basso. L’esenzione è estesa a chi soffre di malattie rare. Sono circa ottomila le patologie inserite in questa categoria. Lo stesso diritto è esteso a chi soffre di una malattia cronaca, come il diabete mellito o l’ipertensione. Un’altra condizione che permette l’esenzione dal ticket è l’obesità grave. Più specificatamente, possono evitare il pagamento della quota al SSN le persone con un indice di massa corporea superiore a 40.
Niente ticket se soffri di queste patologie
Fino all’anno scorso il prezzo del ticket e le regole per l’esenzione variavano in base alla Regione di appartenenza. Oggi, invece, la quota sanitaria è stata uniformata a livello nazionale, eliminando diverse differenze territoriali. E, ovunque, per ottenere l’esenzione, bisogna seguire lo stesso iter. Cioè: presentare la domanda di esenzione presso l’ASL di competenza, insieme a una certificazione medica che attesti la patologia.

Come abbiamo visto, l’esenzione può essere concessa anche per motivi di reddito. Esiste un tariffario nazionale, organizzato in codici. Il codice E01 è quello relativo ai bambini sotto i sei anni e alle persone sopra i 65 anni con un reddito familiare annuo non superiore a 36.151 euro. Il codice E02 è assegnato ai disoccupati e ai loro familiari a carico con un reddito non superiore a 8.263,31 euro. Limite reddituale elevato a 11.362,05 euro se presente il coniuge, con un successivo incremento di 516,46 euro per ogni figlio a carico. Il codice E03 va ai titolari di pensione sociale. Poi ci sono i pensionati con pensione minima: con il codice E04 si provvede all’esenzione per i pensionati con reddito familiare non superiore a 8.263,31 euro o a 11.362,05 euro, se è presente un coniuge.
Riguardo alle malattie croniche, nel 2025 sono state introdotte nuove patologie che danno diritto all’esenzione dalla quota sanitaria in Italia. Tra le principali aggiunte ci sono la Bronco-pneumopatia cronico ostruttiva (nei gradi moderato, grave e molto grave) e l’osteomielite cronica. Godono di esenzione anche le persone affette da malattie renali croniche o con rene policistico autosomico dominante. Non pagano il ticket le donne con endometriosi negli stadi clinici III e IV. Stessa cosa per la sindrome da talidomide.