Puoi dire addio ai debiti, ma devi fare attenzione perché solo alcune tipologie rientrano nella nuova misura: meglio verificare prima che sia troppo tardi.
Tra le varie preoccupazioni di vari contribuenti ci sono le scadenze fiscali, e nel caso in cui si rimanesse con qualcosa non pagato il rischio di prendersi le conseguenze di un debito è dietro l’angolo. In alcuni casi, però, per venire incontro al debitore, lo Stato mette a disposizione una serie di misure, affinché possa pagare pur comunque non finendo sul lastrico, o in situazioni simili.

In questo senso, l’alleata di chi ha contratto un debito è la rottamazione delle cartelle di pagamento, una misura che permette ai contribuenti di scegliere varie opzioni agevolate per coprire i carichi fiscali; sostanzialmente, quindi, c’è la possibilità di pagare il debito senza sanzioni o interessi di mora, oltre ad altre “sanzioni civili” collegate.
Una misura che viene fatta da una parte per andare incontro a chi ha contratto il debito, spessissimo non soltanto per negligenza, e dall’altra parte per far sì che lo Stato recuperi comunque del denaro. Ora, il Parlamento sta studiando una nuova pace fiscale, la “rottamazione-quinquies”, che dovrebbe coprire diversi carichi; ecco tutti i dettagli, è meglio verificare lo stato del proprio debito e vedere se può rientrarci prima che sia troppo tardi.
Rottamazione-quinquies, in fase di studio la nuova pace fiscale
La formula della rottamazione-quinquies (DDL AS 1375) dovrebbe coprire tutti i carichi affidati all’Agenzia delle Entrate Riscossione dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2023; in sostanza, quindi, si andrebbero a coprire anche molte cartelle rimaste escluse dall’ultima rottamazione-quater, che aveva come limite il 30 giugno 2022.

Nel caso in cui una cartella ci fosse stata notificata nel 2024, ma il carico era stato affidato entro il 31 dicembre, allora è possibile che la cartella in questione rientri nella rottamazione-quinquies: questo perché come criterio vige la data dell’affidamento e/o notifica. Per capire se, per un debito che abbiamo contratto, possiamo sfruttare o meno questa nuova misura, basta quindi verificare la data di trasmissione del ruolo dell’ente credito all’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Fare questa verifica è importante, perché alcuni potrebbero altrimenti pensare che, avendo ricevuto la cartella dopo il 31 dicembre 2023, allora non è possibile sfruttare la rottamazione-quinquies. Tra le agevolazioni previste, troviamo lo stralcio integrale di sanzioni e interessi e una rateizzazione fino a 120 rate mensili, un metodo di pagamento dilazionato nel tempo e che ha anche un periodo di tolleranza di 8 rate non pagate. Più tempo per estinguere il debito, quindi, con la che ammonta solamente al debito effettivamente contratto, a cui vengono aggiunte le spese di notifica.
Chi ha già usufruito della rottamazione-quater potrà comunque combinare con questa misure le formule della nuova quinques, usufruendo di un piano decennale più ampio; inoltre, l’istanza può essere presentata direttamente sul portale dell’ADER, nel quale saranno già visibili le cartelle preposte alla misura.