Bonus: sono incapiente, il mio coniuge può detrarre? Finalmente la risposta

Ristrutturazione edilizia, coniuge senza reddito e rischio perdita detrazione: quando l’altro coniuge può subentrare e perché l’Agenzia delle Entrate lo vieta quasi sempre

Quando si parla di spese per ristrutturazione edilizia, uno dei dubbi più diffusi riguarda la detrazione coniuge incapiente. In particolare: se chi ha sostenuto la spesa perde il lavoro e diventa incapiente, può subentrare l’altro coniuge nella detrazione?

Modello casa su modulo detrazione fiscale e calcolatrice
Bonus: sono incapiente, il mio coniuge può detrarre? Finalmente la risposta – ot11ot2.it

La risposta, secondo la normativa vigente, è negativa. L’articolo 16-bis del D.P.R. 917/1986 stabilisce chiaramente che la detrazione spetta solo a chi ha:

  • sostenuto la spesa;
  • ricevuto le fatture intestate a proprio nome;
  • avviato la detrazione dal primo anno;
  • un reddito imponibile su cui calcolare l’IRPEF.

Una volta individuato il beneficiario, non è possibile modificare il soggetto che usufruisce della detrazione, a meno che non si verifichi la vendita dell’immobile o il decesso del contribuente. In ogni altro caso, l’Agenzia delle Entrate non consente variazioni.

La moglie può detrarre le spese se il marito è diventato incapiente?

Vediamo il caso pratico. Un marito ha sostenuto le spese per ristrutturare un immobile di sua proprietà e ha cominciato a detrarle nella dichiarazione dei redditi. Dopo un anno, però, perde il lavoro e non ha più un reddito capiente. In questo scenario, ci si chiede se la moglie possa subentrare e continuare a fruire della detrazione.

Sede Agenzia delle entrate
La moglie può detrarre le spese se il marito è diventato incapiente? – ot11ot2.it

Secondo l’Agenzia delle Entrate, la detrazione fiscale non può essere trasferita al coniuge in caso di incapienza. Le quote annuali non utilizzate a causa dell’incapienza si perdono definitivamente. Se in futuro il marito dovesse tornare a percepire reddito, potrà recuperare le detrazioni solo sulle rate residue, ma quelle già non fruite non saranno più recuperabili. Esiste un’eccezione riportata da una sentenza della Commissione tributaria regionale del Lazio (n. 325/5/2021), che ha riconosciuto la detrazione al coniuge capiente in un caso specifico di spese sostenute insieme e immobile cointestato. Tuttavia:

  • si tratta di un caso isolato, mai confermato dalla Corte di Cassazione;
  • non ha valore vincolante per altri giudizi;
  • l’Agenzia delle Entrate ha chiarito di non condividere questa interpretazione.

Di conseguenza, sebbene sia possibile tentare la via del contenzioso, i rischi sono elevati: il fisco potrebbe negare la detrazione e applicare sanzioni e interessi. La regola fondamentale rimane dunque questa: la detrazione per il coniuge incapiente non è prevista, salvo eccezioni rare e non ufficialmente riconosciute.

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