Bancomat: a ogni prelievo fai questa cosa rischiosa (e non lo sai)

Per non dover affrontare a ogni prelievo il concreto rischio di subire furti e truffe, bisogna sapersi proteggere anche al bancomat.

Agli italiani non piacciono troppo i pagamenti digitali: ai bancomat c’è sempre fila. Il consumatore tipo preferisce avere in tasca il contante e per questo è disposto a tornare allo sportello ATM per prelevare anche quattro, sei, otto volte al mese. Il primo bancomat in Italia fu installato nel 1983. Quindi abbiamo a che fare con i prelievi da più di quarant’anni. Ciononostante, ancora non abbiamo capito bene come usarli.

Un vecchio bancomat
Bancomat: a ogni prelievo fai questa cosa rischiosa (e non lo sai) – ot11ot2.it

Tanta gente continua infatti a commettere errori che mettono gravemente a rischio la sicurezza dei loro dati sensibili. C’è per esempio che sia inutile guardarsi intorno o controllare lo sportello prima di prelevare. Eppure dovrebbe essere noto che i truffatori sono specializzati nell’attaccare dispositivi al bancomat, come gli skimmer, per clonare le carte. Per scongiurare simili problemi basterebbe dare una controllata veloce prima di inserire la carta.

Se, per esempio, il lettore della carta sembra più spesso del solito, traballa o ha colori diversi rispetto al resto dello sportello, è probabile che sia stato manomesso. Bisogna poi controllare anche la tastiera. Se appare rialzata o strana al tatto (in materiale troppo morbido o troppo rigido), si potrebbe essere di fronte all’applicazione di una keyboard falsa messa sopra quella originale, per registrare il PIN.

Errori da evitare al bancomat: meglio lasciar perdere le ricevute

C’è anche chi non si preoccupa di coprire il PIN. Oggi le telecamere possono essere microscopiche, sottili come un adesivo. Ed è quindi facilissimo non notarle. Ecco perché, quando si digita il codice PIN, è ancora fondamentale coprire la tastiera con la mano per evitare che qualcuno o qualcosa possa carpire la serie numerica.

Ragazza in posa davanti a un bancomat
Errori da evitare al bancomat: meglio lasciar perdere le ricevute – ot11ot2.it

L’altro errore comune al bancomat è quella di stampare sempre la ricevuta del prelievo. Sembra un gesto innocuo e del tutto lecito. In realtà, la ricevuta può contenere informazioni sensibili come il saldo del conto e il numero della carta. C’è chi la richiede e poi non la tira via, chi la appallottola e la butta a terra subito dopo averla guardata. Se quella ricevuta finisse nelle mani sbagliate, potrebbe essere usata tranquillamente per delle frodi.

C’è anche un altro errore da cui guardarsi. Quello di non chiudere la sessione. Ci sono degli ATM che chiedono all’utente se si vuole effettuare un’altra operazione dopo il prelievo. E se non si preme “Annulla”, la sessione rimane aperta. A quel punto, dopo l’allontanamento del consumatore, la sessione potrebbe essere sfruttata come un portale spalancato per le cattive intenzioni dei truffatori e dei ladri.

Il consiglio di base, quindi è quello di non stampare la ricevuta, premendo il tasto “No”. In caso contrario, dopo aver letto la ricevuta, bisogna tagliarla bene, in tanti pezzettini. E dopo il prelievo bisogna sempre accertarsi che l’intera operazione sia conclusa, che non sia nulla di aperto.

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