Assegno di Inclusione: sai che puoi avere 12 mesi extra da INPS, tutto quello che c’è da sapere in merito.
Come abbiamo più volte detto l’Assegno di Inclusione prevede una sospensione a luglio 2025, questo vale per chi ha cominciato a percepirlo a gennaio.

L’obiettivo di oggi è quello di capire come rinnovare la domanda e soprattutto quali sono le conseguenze se non si procede con il rinnovo e quali sono gli obblighi che bisogna rispettare. Iniziamo e capiamo quali sono tutti i passaggi da seguire.
Assegno di Inclusione: come ottenere i 12 mesi extra, tutto quello che c’è da sapere
L’Assegno di Inclusione (ADI) è una misura di sostegno economico, che è stata introdotta dal Decreto Lavoro nel 2023, entrata poi in vigore dal 1° gennaio 2024, quest’ultima ha sostituito il Reddito di Cittadinanza ed è stato pensato per i nuclei familiari che versino in gravi condizioni economiche, dove sono presenti minorenni e anche ancora dove siano presenti gli over 60 e un soggetto affetto da disabilità. Ovviamente non si tratta solo di un sussidio economico, ma va detto che è anche un modo per riuscire a trovare soluzioni di inclusione sociale e lavorativa, queste vengono gestite dalla piattaforma SIISL.

Il beneficio, come tutti sanno ha una durata di 18 mesi, ovviamente questo può essere rinnovabile dopo un’interruzione dopo lo stop di un mese che è obbligatorio per tutti. Per ottenere l’Assegno è necessario presentare la domanda all’INPS e continuare sottoscrivendo un Patto di Attivazione Digitale (PAD) e inoltre anche importante continuare a rispettare gli obblighi dei percorsi formativi che sono previsti dai servizi sociali.
Quelli che hanno ricevuto la prima mensilità dell’ADI a gennaio 2024 a luglio si ritroveranno con la sospensione automatica di un mese. Attenzione, però, se la domanda verrà inoltrata entro luglio, l’erogazione riprenderà regolarmente ad agosto e non ci saranno ritardi.
Chi, invece, non procederà con l’invio riceverà tutto da settembre. Chi vorrà continuare con il secondo ciclo dell’ADI deve presentare la domanda seguendo la stessa procedura che in passato aveva presentato. È possibile proseguire attraverso il portale dell’INPS e si continua accedendo tramite SPID, CIE O CNS o in alternativa vi consigliamo di rivolgervi ad un patronato e ancora CAF. Seguendo pochi passaggi sarà possibile portare tutto a termine e poter continuare a percepire il sussidio. In Italia sono moltissimi quelli che lo percepiscono, dunque, è opportuno correre ai ripari.