Le malattie croniche rappresentano oggi una delle sfide più rilevanti per i sistemi sanitari di tutto il mondo. Anche in Italia, la crescente incidenza di patologie come diabete, ipertensione, insufficienze respiratorie e malattie cardiovascolari sta mettendo sotto pressione l’intero impianto organizzativo del Servizio Sanitario Nazionale. Secondo le stime, entro pochi anni l’assistenza ai pazienti cronici potrebbe arrivare ad assorbire fino all’80% delle risorse sanitarie pubbliche. Un carico enorme, sia in termini economici che umani.

Per affrontare questa emergenza in modo strutturale, è necessario ripensare radicalmente il modello di assistenza, promuovendo una sanità più integrata, tecnologica e vicina alle persone. È in questo contesto che nasce il progetto “Sostenere la sfida alla cronicità con il supporto dell’ICT”, promosso dal Ministero della Salute.
Che cos’è l’ICT e perché può fare la differenza
Il cuore innovativo del progetto è l’utilizzo dell’ICT, acronimo di Information and Communication Technologies, ovvero le tecnologie dell’informazione e della comunicazione. In parole semplici, si tratta di tutti quegli strumenti digitali – computer, reti, piattaforme, software – che permettono di gestire e scambiare dati in modo sicuro e veloce.
Applicato alla sanità, l’ICT consente di ottimizzare i processi, facilitare il coordinamento tra professionisti, monitorare in tempo reale l’andamento delle cure, e soprattutto migliorare l’accesso ai servizi sanitari, anche nelle aree più periferiche. Non si parla solo di tecnologia in senso stretto, ma di un nuovo modo di organizzare e offrire le cure, rendendole più efficienti, personalizzate e sostenibili.
Un progetto nazionale per innovare il sistema sanitario
L’iniziativa messa in campo dal Ministero mira a rafforzare l’assistenza territoriale ai pazienti cronici, costruendo una vera e propria “cassetta degli attrezzi” digitale a disposizione delle Regioni. L’obiettivo è aiutare i territori a progettare e implementare soluzioni innovative, grazie a strumenti concreti, linee guida operative e modelli già sperimentati.
La logica del progetto è quella di lavorare in rete, promuovendo comunità di pratica multidisciplinari, in cui professionisti sanitari, tecnici, amministratori e operatori condividano saperi ed esperienze. In questo modo, si punta a superare la frammentazione attuale dell’assistenza e a costruire percorsi di cura più integrati e continui.
Una piattaforma digitale per la gestione della cronicità
Uno degli strumenti principali previsti dal progetto è la creazione di una piattaforma digitale nazionale dedicata alla cronicità. Questo spazio online raccoglierà e organizzerà in modo strutturato metodi, tecniche e modelli di sanità digitale già sperimentati con successo. La piattaforma sarà quindi un punto di riferimento per le Regioni, che potranno attingere a esperienze concrete per migliorare i propri servizi sanitari.
Oltre a essere un archivio di buone pratiche, la piattaforma sarà anche uno spazio di condivisione e collaborazione, in cui gli attori del sistema sanitario potranno dialogare, confrontarsi e co-progettare interventi mirati, adattandoli alle esigenze locali.
Il ruolo di AGENAS e INVITALIA nel progetto
Per garantire la qualità scientifica e l’efficacia delle azioni previste, il Ministero della Salute ha stretto una collaborazione con AGENAS, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali. AGENAS si occupa del coordinamento tecnico-scientifico, del monitoraggio, della valutazione delle attività e della promozione delle buone pratiche, con l’obiettivo di produrre anche un manuale operativo a supporto delle amministrazioni locali.
Parallelamente, è stata attivata una convenzione con Invitalia, che si occupa di gestire il monitoraggio economico-finanziario e la comunicazione istituzionale del progetto. Attraverso la realizzazione di un sito web, materiali informativi, video e workshop, l’obiettivo è far conoscere al pubblico e agli operatori gli strumenti messi a disposizione e i risultati raggiunti.
Il coinvolgimento di esperti e professionisti
Un progetto di tale portata richiede il contributo di figure altamente specializzate. Per questo è stato istituito un Nucleo Tecnico Centrale, formato da 17 esperti selezionati tramite avviso pubblico, ai quali si affiancheranno altri 28 professionisti con competenze in ambito sanitario, digitale e gestionale.
Il lavoro di questi esperti sarà fondamentale per affiancare le Regioni nella messa a terra delle soluzioni ICT, nel rispetto delle specificità territoriali e delle esigenze dei diversi contesti locali.
Una visione sistemica della sanità del futuro
Il valore di questo progetto non risiede solo nella dotazione tecnologica, ma soprattutto nella visione di insieme che propone. L’ICT non è visto come un fine, ma come uno strumento abilitante, capace di migliorare la qualità dei servizi, potenziare il lavoro dei professionisti e restituire centralità al paziente, inteso non più come destinatario passivo di cure, ma come soggetto attivo nel proprio percorso di salute.
Una sanità così organizzata è in grado di rispondere meglio ai bisogni delle persone, ridurre le disuguaglianze, ottimizzare le risorse pubbliche e facilitare la transizione verso un sistema più moderno, sostenibile e inclusivo.
Un investimento per il presente e per il futuro
Il progetto “Sostenere la sfida alla cronicità con il supporto dell’ICT” ha una durata di 81 mesi e un finanziamento di oltre 20 milioni di euro, stanziati nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Governance e Capacità Istituzionale” 2014-2020. Una cifra significativa, che testimonia la volontà di costruire un cambiamento profondo e duraturo.
Se portato avanti con coerenza, questo percorso potrà rappresentare un modello replicabile anche in altri ambiti della pubblica amministrazione. Perché innovare davvero significa ripensare non solo gli strumenti, ma il modo in cui immaginiamo e realizziamo i servizi per i cittadini.