La nuova programmazione 2021-2027 e il futuro della Politica di Coesione europea

La Politica di Coesione dell’Unione Europea entra in una nuova fase con la programmazione 2021-2027, in un contesto segnato da nuove sfide economiche, sociali, ambientali e tecnologiche. Il quadro finanziario pluriennale (QFP) presentato dalla Commissione europea nel maggio 2018 fissa un bilancio complessivo pari a 1.279 miliardi di euro, corrispondenti all’1,11% del Reddito Nazionale Lordo dell’UE-27, tenendo conto dell’uscita del Regno Unito.

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Una nuova struttura per le spese dell’UE

Rispetto al passato, il QFP 2021-2027 prevede una riorganizzazione della struttura del bilancio, con il passaggio da cinque a sette rubriche principali. Tra queste, la più rilevante in termini di risorse assegnate è la Rubrica II – Coesione e Valori, che riceve 442,4 miliardi di euro, pari al 34,6% del totale. Seguono le rubriche dedicate all’ambiente, alla migrazione, alla difesa, all’azione esterna e all’amministrazione europea.

Particolare attenzione è rivolta a settori strategici per il futuro dell’Europa: ricerca, innovazione, agenda digitale, giovani, clima, ambiente, sicurezza e migrazione. I finanziamenti aumentano sensibilmente in questi ambiti, mentre è prevista una riduzione del 5% dei fondi destinati alla Politica Agricola Comune e del 7% per la Politica di Coesione, seppure con meccanismi correttivi per alcuni Stati membri.

I fondi della Politica di Coesione

Per la nuova programmazione, la Politica di Coesione sarà finanziata da tre principali strumenti:

  • Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR): 226,3 miliardi di euro, comprensivi della quota per la Cooperazione Territoriale Europea (9,5 miliardi);
  • Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+): 101 miliardi di euro, che integra anche Garanzia Giovani, FEAD, EaSI e il Terzo Programma Salute;
  • Fondo di Coesione: 46,7 miliardi, non destinato all’Italia.

Un incremento di risorse per l’Italia

L’Italia beneficerà di un aumento del 29% rispetto alla precedente programmazione: i fondi strutturali europei per il nostro Paese ammonteranno a circa 43,5 miliardi di euro nel periodo 2021-2027.

I nuovi obiettivi della politica di coesione

Una delle principali novità del periodo 2021-2027 è la semplificazione degli obiettivi strategici, che passano da undici a cinque macro-obiettivi:

  1. Un’Europa più intelligente: innovazione, trasformazione economica digitale e competitività.
  2. Un’Europa più verde: transizione energetica, economia circolare, adattamento climatico.
  3. Un’Europa più connessa: mobilità e connettività digitale.
  4. Un’Europa più sociale: inclusione, istruzione, accesso al lavoro, diritti sociali.
  5. Un’Europa più vicina ai cittadini: sviluppo territoriale integrato urbano e rurale.

Questi obiettivi sono pensati per offrire maggiore flessibilità agli Stati membri nel trasferire risorse all’interno di una stessa priorità.

Le principali innovazioni regolamentari

Il nuovo ciclo introduce diversi cambiamenti di carattere procedurale:

  • Un unico Accordo di Partenariato per ciascuno Stato membro;
  • Programmazione in due fasi: 2021-2025 e 2026-2027, con revisione a metà percorso;
  • Audit unico per ridurre gli obblighi per le PMI;
  • Condizioni abilitanti più leggere rispetto alle “condizionalità ex ante”;
  • Regola “n+2”: disimpegno automatico dei fondi inutilizzati entro due anni.

Le priorità d’investimento per l’Italia

L’Allegato D al Country Report dell’Italia indica le priorità strategiche:

  • Ricerca e innovazione: imprese innovative, sinergie tra ricerca e imprese, digitalizzazione.
  • Clima ed energia: efficienza energetica, rinnovabili, resilienza climatica.
  • Connettività: banda ultra-larga, trasporti europei.
  • Politiche sociali: accesso al lavoro per giovani e donne, contrasto alla povertà.
  • Sviluppo territoriale: cultura, imprese locali, coesione territoriale.

Un processo partecipato

L’Accordo di Partenariato è stato preceduto da cinque tavoli tematici, che hanno individuato quattro temi unificanti:

  • Lavoro di qualità;
  • Territorio e risorse naturali per le generazioni future;
  • Omogeneità e qualità dei servizi per i cittadini;
  • Cultura come spazio di coesione.

Questi temi guideranno la stesura dell’Accordo e dei programmi operativi.

Conclusioni

La programmazione 2021-2027 rappresenta un’opportunità cruciale per rilanciare lo sviluppo sostenibile, l’inclusione sociale e la competitività dell’Italia e dell’Unione Europea. Le nuove regole puntano a semplificare, rendere più efficace l’utilizzo delle risorse e rispondere alle esigenze dei territori, riducendo i divari e sostenendo la transizione verso un’Europa più verde, digitale e coesa.

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