SPID irregolare: partono le denunce, “non è un gioco e rischio il carcere”

Lo SPID è una cosa seria e dovremmo considerarlo come tale : con quello falso partono le denunce e si rischia davvero molto.

Da diversi anni, ormai, siamo abituati ad accedere alle piattaforme della pubblica amministrazione tramite lo SPID, acronimo di Sistema Pubblico Identità Digitale; di fatto, diversi gestori mettono a disposizione del cittadino la possibilità di creare un account SPID, avendo quindi la sua identità confermata.

lucchetto sopra la tastiera
SPID irregolare: partono le denunce, “non è un gioco e rischio il carcere” – ot11ot2.it

Un modo pratico e innovativo per identificarsi, ma che va ottenuto secondo le regole: ci si deve infatti rivolgere a uno dei provider autorizzati (come ad esempio InfoCert, Intesa, Namirial, Poste, Register, Sielte, TIM e Lepida) e seguire la procedura richiesta. Qualsiasi altro sistema non autorizzato, oltre che non valido, è anche illegale.

Proprio di recente, al centro della cronaca, si è parlato del caso in cui in situazioni di SPID irregolari sono partite le denunce: un caso piuttosto serio, che rischia di portare conseguenze penali davvero rilevanti.

SPID falso, le denunce per frode: la situazione di cronaca

Come riportato anche da lagazzettadelmezzogiorno.it, sono arrivate recentemente diverse denunce per una presunta frode attraverso SPID irregolari per riscuotere il bonus cultura, destinato ai neo 18enni. Tramite un’indagine della polizia, coordinata dalla procura di Firenze, è stata scoperta una rete connessa in più regioni: le persone coinvolte, sempre secondo quanto riportato dalla fonte, sarebbero dieci.

hacker con la tastiera
SPID falso, le denunce per frode: la situazione di cronaca – ot11ot2.it

Gli inquirenti avrebbero proceduto con i sequestri di vari dispositivi informatici ritrovati negli appartamenti degli indagati; le ipotesi di reato contestate sarebbero quelli di frode informatica, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e riciclaggio dei proventi illecitamente percepiti le ipotesi di reato contestate a vario titolo.

Secondo quanto ricostruito, dopo aver attivato illecitamente degli SPID, gli indagati avrebbero avuto accesso al voucher del bonus cultura, ovviamente senza averne nessun diritto, e poi emesso fatture false (tramite esercizi da loro gestiti) per ottenere il rimborso di oggetti e beni mai realmente venduti.

Senza dubbio, a prescindere dallo SPID irregolare, in questa situazione ci troviamo a dei piani ben più articolati e alla contestazione di diverse ipotesi di reato; è comunque bene, nel caso ancora non si sia attivato lo SPID, di verificare esattamente le indicazioni sui provider, per evitare di pensare di aver fatto uno SPID regolare e in realtà scoprire successivamente che, invece, non era così. Essendo l’identità digitale che fa accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione, bisogna fare molta attenzione.

 

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