Non corre nei prati, cresce in provetta: la bistecca del futuro è già in vendita

Nessun allevamento, nemmeno un macello: ora la carne verrà prodotta in un laboratorio. E sono già in molti a mangiarla.

Che si scelga di essere vegetariani, vegani o semplicemente amanti della carne, gli allevamenti intensivi sono un tema che non lascia mai davvero indifferenti. A guardarli da fuori sembrano solo capannoni, ma dentro c’è un mondo che fa discutere – e anche parecchio. Non solo per quello che succede agli animali, ma per tutto quello che ci ruota attorno: la salute, l’ambiente, il cibo che finisce nei nostri piatti.

Bistecca generata in un laboratorio
Non corre nei prati, cresce in provetta: la bistecca del futuro è già in vendita – ot11ot2.it

L’allevamento intensivo nasce per un motivo molto semplice: produrre tanta carne, latte o uova nel minor tempo possibile e al costo più basso. Ma per farlo si sacrificano spazi, tempi naturali e spesso anche il benessere degli animali. Tutto in nome dell’efficienza.

Ecco perché oggi qualcuno ha deciso di cambiare rotta. Di rompere gli schemi e fermare un circolo che ormai conosciamo bene. Non vietando gli allevamenti intensivi, ma riducendone il peso, senza togliere nulla al mercato. Come? Producendo carne in laboratorio. Una provetta, l’ambiente giusto, e un numero crescente di consumatori che già la stanno portando in tavola.

la carne del futuro divide l’Europa

Nel cuore dell’Europa si stampano bistecche come fossero oggetti di design. In Olanda, la Redefine Meat produce ogni mese 500 tonnellate di carne coltivata, destinata soprattutto ai ristoranti tedeschi.

Funziona così: si parte da una biopsia, si coltivano cellule animali in laboratorio dentro bioreattori a clima controllato, si trasformano in tessuto muscolare e grasso, e alla fine si stampa il tutto in 3D con un bio-inchiostro che ricalca forma e consistenza della carne vera. Una rivoluzione, questa, già in corso: in Germania ci sono circa 110 locali che la servono regolarmente.

FRammenti staminali di carne in provetta per la produzione di carne sintetica
la carne del futuro divide l’Europa – ot11ot2.it

E mentre Berlino stanzia 38 milioni di euro per finanziare la ricerca, l’Italia va nella direzione opposta. Con un disegno di legge, il governo ha vietato produzione e vendita di carne sintetica, sostenendo che minacci il patrimonio agroalimentare nazionale. Una scelta che però potrebbe entrare in rotta di collisione con le regole europee sulla libera circolazione delle merci.

Sul piano tecnico, la carne coltivata promette meno antibiotici, meno emissioni, nessuna macellazione. È personalizzabile nei grassi e nelle proprietà nutritive, e potrebbe rispondere alla crescente domanda di carne – che secondo la FAO crescerà del 73% entro il 2050. Ma non mancano i dubbi: alcuni studi parlano di un impatto ambientale addirittura peggiore, e i costi, sebbene in discesa, restano alti.

Non tutti la amano, certo. Sono tanti i consumatori che sostengono che consistenza e sapore siano diversi. Per non parlare dei vegani che la promuovono per l’intento, ma non la mangerebbero mai in quanto gli ricorderebbe quella vera. Intanto, però, il piatto è già servito. Solo che dipende da che lato del confine ci si trova.

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